«Buona scuola», è stato trovato l'accordo Libertà alle famiglie sulle lezioni anti-omofobia
Trovata l'intesa tra la giunta e le minoranze
Completato l'esame degli ordini del giorno, il Consiglio provinciale di Trento ha avviato la discussione sugli articoli del ddl di recepimento della legge sulla "Buona Scuola". In particolare il Consiglio ha approvato il testo unificato tra gli ordini del giorno di Borga e Viola sull'omofobia, frutto della trattativa tra maggioranza e minoranze.
Punto centrale l'assicurazione data ai genitori di poter comunicare alle scuole la non partecipazione dello studente a iniziative sui temi dell'identità sessuale e di genere che dovranno essere coordinate dall'Iprase in coerenza con le linee guida della Giunta, previo parere della Commissione. «Iniziative che dovranno avere adeguata informazione attraverso incontri e scritti e che dovranno essere individuate in base all'attuale catalogo dell'Iprase». I lavori, è stato deciso dalla conferenza dei capigruppo, proseguiranno fino alle 18.30 e poi verranno sospesi fino alle 20. Quindi inizierà la seduta notturna fino a alla votazione della legge. È stato consegnato un pacchetto di circa 90 emendamenti tra ammessi, concordati ed accolti.
Sì alle uniformi scolastiche
Approvato un ordine del giorno di Claudio Cia che prevede la possibilità per le istituzioni scolastiche di adottare un abbigliamento uniforme di istituto. «Divise e grembiulini che aiutano a riequilibrare le differenze e a diminuire il rischio d’isolamento per chi, per motivi economici, si sente diverso dagli altri non potendo indossare capi firmati».
La cronaca di ieri
«I presupposti per un accordo ci sono. Occorre limare qualche spigolosità». Alla fine di una giornata di grandi trattative, le parole di Claudio Cia, considerato come uno dei più duri nell'opposizione aveva indicato che l'intesa era alla portata. E alla fine alle 22.30 è arrivata la conferma dell'accordo sugli emendamenti. «L'alternativa era di non portare a casa nulla» sostiene Manuela Bottamedi. In particolare, sulla chiamata diretta si sarebbe trovato il compromesso attraverso l'obbligo di rotazione dei dirigenti. Per l'ambito si delega alla concertazione con i sindacati la definizione di vincoli e paletti. Ore e ore di confronto e un clima diverso rispetto alle prime due giornate, insomma, con la possibilità che appare concreta di arrivare ad un'intesa tra maggioranza e opposizioni.
A tarda sera, alle 21.30 è stato redatto un pacchetto di emendamenti e di ordini del giorno sottoposti poi a maggioranza e minoranze per cercare di arrivare all'accordo finale e evitare così l'ostruzionismo che in tre giorni, da mercoledì a venerdì, ha prodotto solo l'approvazione di circa la metà dei 40 ordini del giorno in discussione. L'accordo è arrivato dopo una giornata intensa.
Ieri in Consiglio provinciale, «assediato» da decine e decine di insegnanti dentro - come spettatori anche a tarda sera - e fuori (con un presidio davanti al palazzo della Regione, sede del Consiglio provinciale) i lavori programmati a oltranza sono stati infatti sospesi per oltre sette ore. Ore che sono servite per avvicinare le posizioni tra maggioranza e minoranze che hanno continuato a trattare sugli emendamenti di merito fino a tarda sera. Se l'accordo sull'omofobia pare essere stato raggiunto già in giornata (i genitori saranno informati su come si organizzano le lezioni e decideranno se far partecipare o meno i figli) voluto fortemente da Progetto Trentino e Civica Trentina, tra maggioranza e minoranze si erano aperti spiragli anche su altri aspetti durante gli incontri durante la giornata.
Per quanto riguarda i consiglieri Cia, Manuela Bottamedi (entrambi gruppo misto) e Maurizio Fugatti (Lega Nord) l'incontro a cavallo di mezzogiorno si era chiuso con una fumata grigia. Nel senso che su alcuni temi c'era stata apertura, come sull'utilizzo in maniera davvero selettiva dell'anno di prova per conseguire l'idoneità. «Rossi ha accolto la mia proposta - sottolinea Bottamedi - di inserire in legge quanto già prevedono Roma e Bolzano, ovvero il fatto di dispensare chi non è all'altezza di fare l'insegnante e di fare così una selezione a monte dei docenti».
Altro aspetto su cui Rossi è venuto incontro alle minoranze quello delle ore opzionali alle elementari che dovrebbero passare da 4 a 2 ore, con le due ore recuperate che dovrebbero diventare curricolari. Anche per quanto riguarda l'alternanza scuola lavoro che oggi si rifà in toto nel disegno di legge alle modalità naziomali, Rossi ha detto di considerare positiva la proposta di regolare in modo autonomo da parte della Provincia le modalità di attuazione del monte ore ai licei e alle scuole tecniche. Sulle ore da svolgere nel triennio in tirocini (200 ai licei e 400 nelle altre scuole) invece Rossi non ha ceduto di un millimetro. «Si tratta di migliorare il testo di legge, non di accogliere richieste o meno, anche con il contributo delle minoranze» ha spiegato Rossi in una delle numerose sospensioni che sono state effettuate ieri durante la seduta del Consiglio.
In serata un nuovo incontro attorno alle 19.30 infatti ha affrontato i nodi di fondo su cui si era arenata la trattativa, ovvero quello degli ambiti e quello della chiamata diretta. Sui primi, Rossi aveva spiegato alle minoranze di non voler applicare il diametro di 20 o 30 km di ampiezza, perché ciò significherebbe di fatto non introdurli. Le minoranze avevano rilanciato proponendo di applicare l'assegnazione agli ambiti ai neo assunti e solo per i primi tre anni. Poi la soluzione della concertazione coi sindacati. Altro aspetto accolto è stato quello della scuola sui 5 giorni con la possibilità di derogare.