Tasse, c'è tempo fino a giovedì per l'Imis Esenti le abitazioni principali non di lusso
Prima si chiamava Ici, poi Imu e ora è Imis. Cambiano i nomi, cambiano in parte le regole ma di una «tassa« si tratta.
C'è tempo fino a giovedì per pagare la prima rata dell'«imposta immobiliare semplice», che non riguarda le abitazioni principali, quelle in cui si vive.
Riguarda però tutti gli altri immobili (seconde o terze case, negozi, strutture produttive e agricole) e le abitazioni di lusso, catastalmente classificate come A1, A8 e A9.
In questi giorni i dipendenti comunali dell'Ufficio tributi di Trento sono impegnati nell'attività di informazione e di gestione delle pratiche necessarie per i versamenti delle somme (si parte da 15 euro).
In questi giorni sono state spedite 56 mila brochure informative ai proprietari di immobili. In molti casi si tratta di comunicazioni «rassicuranti» per chi le riceve, perché in fondo al foglio c'è scritto che l'importo dovuto è pari a zero. Quando però si tratta di abitazioni non principali o di lusso oppure di negozi o spazi produttivi, anche agricoli, si trovano i numeri, con l'indicazione degli euro da versare. I paganti sono 27 mila.
«Quando si tratta di pagare - racconta la responsabile dell'ufficio di Piazza Fiera, Maria Bruna Chistè - nessuno è veramente contento e qualche lamentela la si mette in conto, sempre. Comunque quest'anno non ci sono le file di cittadini registrate per l'Imis 2015 e per l'Imu 2012. I cittadini trentini ci tengono a pagare nei termini».
Una curiosità: proprio in occasione dei versamenti Imu, nel maggio 2012, anche negli uffici comunali si registrò una scossa di terremoto; c'era chi, tra le persone in fila in attesa del proprio turno, se ne andò a gambe levate, raggiungendo la piazza, ma c'era anche chi si rifiutò di lasciare la sala di attesa e, incurante della scossa sismica, disse: «Io resto qui e aspetto il mio turno». Quest'anno - ripete Chistè - non ci sono lunghe ore di attesa in coda e non ci saranno neanche quelle di chi si muove all'ultimo momento». Speriamo anche che non ci siano scosse di terremoto.
«Quest'anno possiamo dire che in alcuni casi ci sono state delle riduzioni nelle aliquote» spiega Chistè. Per i negozi la percentuale di riferimento è dello 0,55%, così come per gli alberghi. Ma cosa accade a chi si dimentica dell'«appuntamento con l'Imis»? Esiste la possibilità del «ravvedimento operoso», per cui il cittadino può comunque adempiere al proprio obbligo anche dopo la scadenza del termine. C'è una «penale» dello 0,2% al giorno per i primi quindici giorni dal termine. Diventa del 3% per i primi novanta giorni, per poi diventare del 3,75% per tutto il resto dell'anno (con un interesse fissato allo 0,2%). E se qualcuno non paga neanche dopo un anno? «Se non paga arriviamo noi» ci sentiamo rispondere nell'ufficio di piazza Fiera. «Nel senso che procediamo ad un sollecito di pagamento dai toni un po' più risoluti».
C'è chi ha acquistato immobili di vario genere dopo avere ricevuto la comunicazione del Comune con l'importo dovuto. «In questi casi sono stati gli stessi cittadini a rivolgersi al nostro ufficio per dare notizia del cambiamento della situazione».
Per porre domande via posta elettronica questa è l'email: tributi.comune.tn@cert.legalmail.it L'ufficio a cui rivolgersi è in piazza Fiera 17. Gli uffici sono aperti dal lunedì al venerdì, dalle 8 alle 12; il giovedì orario continuato dalle 8 alle 16.