Frontale a 100 km tra due treni, in Puglia 27 morti e 50 feriti
Continuano senza sosta le ricerche di corpi incastrati tra le lamiere dei due treni che si sono scontrati ieri nell'incidente ferroviario in Puglia: «Dallo spostamento della locomotiva sono emersi altri resti umani» fa sapere Clara Minerva, prefetto Bat. Al momento il bilancio resta di 27 morti accertati e 15 feriti ancora ricoverati negli ospedali pugliesi, di cui quattro in gravi condizioni. Al Policlinico di Bari, dove è in corso il riconoscimento delle salme, si è avuto qualche momento di tensione tra parenti e personale dell'istituto di medicina legale. Mentre anche oggi c'è la coda per donare il sangue in tutti gli ospedali della Puglia. Nell'occhio del ciclone il sistema a 'blocco telefonico' presente in quella tratta, a binario unico.
Ha parlato Delrio.
«La sicurezza della tratta coinvolta dall'incidente è regolata tramite consenso telefonico che lascia interamente all'uomo la gestione ed è tra i sistemi meno evoluti e più a rischio di regolazione della circolazione ferroviaria» ha detto il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Graziano Delrio, nella sua informativa alla Camera sullo scontro tra treni in Puglia.
Sono andati avanti per tutta la notte i lavori attorno ai resti del drammatico scontro frontale tra due treni sulla linea a binario unico tra Corato e Andria, in Puglia. Una cinquantina di vigili del fuoco, assieme agli altri soccorritori, hanno continuato a tagliare e spostare le lamiere contorte dei due convogli alla ricerca di eventuali dispersi: un lavoro, ha spiegato il comandante dei vigili del fuoco di Bari Curzio, ancora lungo. «Opereremo in questa maniera, anche con l'aiuto delle unità cinofile, fino a quando non potremo escludere la presenza di altre persone».
Momenti di tensione si sono avuti poco fa all'ingresso dell'istituto di Medicina legale del Policlinico di Bari tra alcuni parenti delle vittime dell'incidente ferroviario avvenuto tra Andria e Corato, e il personale del nosocomio che sta dirigendo il flusso delle persone che stamattina sono state chiamate per i riconoscimenti delle salme. Alcuni parenti volevano entrare nell'istituto ma il personale ha chiesto loro di fare entrare solo due congiunti. «Dobbiamo vedere i nostri cari che sono morti - hanno urlato i parenti spingendo per entrare - dobbiamo stare tutti vicini». A quel punto il personale ha provato a chiudere le porte ma appena una delle ante è stata socchiusa, molte persone hanno urlato "vergogna", e in lacrime hanno detto "non è possibile essere trattati così, abbiamo i nostro morti là dentro". Poco dopo la situazione è tornata alla normalità e le porte sono rimaste aperte.
Drammatico scontro frontale tra due treni ieri mattina sulla linea a binario unico tra Corato e Andria, nel Tavoliere pugliese. Ventisette i morti recuperati finora tra i rottami, mentre i feriti sono oltre cinquanta. «Una tragedia inammissibile», per il Capo dello Stato, Sergio Mattarella. «Vogliamo che sia fatta chiarezza, su tutto», auspica il premier Matteo Renzi, che in serata è volato in Puglia. Tanti i messaggi di solidarietà dall'estero, da Papa Francesco a Vladimir Putin. La procura di Trani indaga per omicidio colposo plurimo e disastro ferroviario. Al momento il fascicolo è stato aperto a carico di ignoti.
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Scontro a 100 all'ora. L'incidente poco dopo le 11, al chilometro 51 della linea gestita dalla società privata Ferrotramviaria. Uno dei due convogli era partito da Corato diretto ad Andria e l'altro, viceversa, proveniva da Andria e andava in direzione Corato. A bordo solitamente ci sono, oltre a pendolari e studenti, anche molti passeggeri che devono raggiungere l'aeroporto di Bari Palese. L'impatto tra i treni, che viaggiavano ad una velocità di 100-110 chilometri all'ora, è violentissimo. I vagoni vengono letteralmente sbriciolati, pezzi di lamiere volano per decine di metri tra gli ulivi della campagna pugliese, ai lati dei binari. Uno dei treni ha soltanto due vagoni rimasti pressoché intatti; l'altro solo l'ultimo, quello di coda. Sul terreno restano morti e feriti.
Scena da disastro aereo . Interviene immediatamente un elicottero dei vigili del fuoco. Sul posto anche carabinieri e personale del 118. La scena è raccapricciante. Le urla dei feriti, i corpi dilaniati. «È un disastro come se fosse caduto un aereo!», commenta il sindaco di Corato, Massimo Mazzilli. Per tutta la giornata i soccorritori si affannano a recuperare le vittime e a mettere in salvo i feriti. Tra di loro anche diversi bambini. Un appello viene lanciato dalla Asl: c'è bisogno di sangue. Nella collisione uno dei due macchinisti è morto mentre non si hanno, al momento, notizie della sorte del collega che era sull'altro convoglio.
Guasto o errore umano? aperta inchiesta. E si apre la caccia alle responsabilità. Guasto tecnico o errore umano? Sotto accusa viene messa la linea unica. E c'è chi punta il dito contro la mancanza di sistemi automatici di supervisione della linea ferroviaria: in quella tratta, infatti, viene ancora usato il cosiddetto «blocco telefonico», cioè la comunicazione telefonica del via libera sul binario unico. «Uno dei due treni è di troppo, quale lo chiarirà l'inchiesta», ha detto da parte sua il direttore generale di Ferrotramviaria, Massimo Nitti. I due convogli, ha aggiunto, «erano ultramoderni, uno del 2005 e l'altro del 2009, dotati di sistemi frenanti efficienti». Una commissione di indagine è stata annunciata dal ministro delle Infrastrutture e Trasporti, Graziano Delrio, giunto sul posto. E sull'incidente indaga anche la procura di Trani con il procuratore aggiunto Francesco Giannella. A fare i rilievi sarà la Polizia ferroviaria.
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Renzi vola in puglia, rabbia . Dalla politica e dalle istituzioni, dolore e rabbia. «Bisogna - ha chiesto il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella - fare piena luce su questa inammissibile tragedia: occorre accertare subito e con precisione responsabilità ed eventuali carenze». Sulla stessa linea il premier Matteo Renzi: «Lacrime e dolore per queste vite spezzate e per le loro famiglie. Ma anche - ha aggiunto il presidente del Consiglio - tanta tanta rabbia. L'Italia ha diritto di conoscere la verità: vogliamo che sia fatta chiarezza, su tutto». Il vicepresidente della Camera e deputato M5s Luigi Di Maio, attende che la «magistratura faccia il suo corso, ma con la tecnologia odierna e le soluzioni a disposizione è assurdo che possano continuare ad accadere tragedie del genere». Per il leader della Lega Nord Matteo Salvini, «se qualcuno ha sbagliato, paghi». «Chiarezza» viene chiesta anche dal capogruppo di Forza Italia alla Camera, Renato Brunetta. Il ministro Delrio riferirà oggi alla Camera e al Senato sull'incidente.