Ladro «pesca» il tablet dalla finestra
I carabinieri hanno acciuffato il ladro e ieri mattina lo hanno accompagnato in tribunale per la direttissima
Si dice che l’occasione fa l’uomo ladro, ma è anche vero che la legge non giustifica il furto per opportunità. Insomma, non si può portare via nulla che appartenga ad altre persone, neppure se è «collocato in posizione favorevole» come evidenzia il tribunale di Trento.
Sul banco degli imputati ieri mattina è finito un uomo di origine kosovara, accusato di aver rubato un tablet da un’abitazione. Lo straniero, che ha 33 anni, non è neppure entrato in casa, ma ha «pescato» la refurtiva con un bastone. Scoperto in flagranza di reato, di fronte al giudice Giuseppe Serao ha scelto la via del patteggiamento: un anno di reclusione e 300 euro di multa.
Il furto è curioso perché avvenuto in un’abitazione privata ma senza violazione di domicilio, se non si considera «l’invasione» del braccio del ladro in una stanza della casa. Era pomeriggio e nell’appartamento posto al piano terra in via Lung’Adige Leopardi vive una famiglia straniera. La finestra della cucina, che si affaccia proprio sul marciapiede, era aperta ma nessuno avrebbe mai pensato che una persona avesse l’ardire di affacciarsi con cattive intenzioni. Così non è stato e il 33enne kosovaro, che fra l’altro ha il permesso di soggiorno scaduto da qualche giorno, dopo aver dato un’occhiata nella stanza, ha deciso di colpire.
La sua attenzione è stata attirata da un tablet, un modello recente (acquistato nel gennaio 2016) e del valore di circa 200 euro, che si trovava sul tavolo: ha infilato nella stanza il braccio e ha «agganciato» l’apparecchio, che si trovava sul tavolo vicino alla finestra, attraverso un bastone recuperato in strada. Tutto ciò è avvenuto sotto gli occhi di un bambino di 10 anni che, incredulo e spaventato, ha avuto però la prontezza di dare l’allarme.
I carabinieri hanno acciuffato il ladro e ieri mattina lo hanno accompagnato in tribunale per la direttissima.