Una cittadella della cultura in centro città: ci sono idee, i sì dei politici e anche i soldi
Tutto, o almeno molto, è nato da una lettera pubblicata sull'Adige qualche giorno fa
Tutto, o almeno molto, è nato da una lettera pubblicata sull'Adige qualche giorno fa. Il direttore del Centro Santa Chiara Francesco Nardelli ha lanciato una serie di idee e proposte, sulla base di alcune considerazioni oggettive, sull'area che va dall'ex mensa agli spazi una volta occupati dall'università. Il sì del sindaco di Trento Alessandro Andreatta è arrivato immediatamente: «La strada e la visione sono quelle giuste: in tempi brevi, però».
Sulla stessa lunghezza d'onda tre assessori della giunta comunale, Franzoia, Robol e Stanchina: applausi per la proposta e la voglia di mettersi subito a disposizione per mettere nero su bianco il progetto. Anche i soldi, come conferma l'assessore Gilmozzi, potrebbero esserci, grazie a un bando nazionale.
Se la politica e l'amministrazione non si sottraggono, la società civile spinge: Daniele Filosi, presidente di TrentoSpettacoli e Spazio Off, è convinto che le possibilità siano tantissime. «Il nostro mondo, ovvero quello delle piccole imprese culturali, soffre un po' di frammentazione: essere insieme, in uno stesso luogo, non può che essere un'opportunità per tutti».
Un sì arriva anche da Alessandro Franceschini, architetto e urbanista: «In questi tempi di modernità la cultura ha un ruolo crescente nelle scelte della politica: un volta arrivava molto dopo altri settori, come l'industria o il commercio. Oggi si è capito che far crescere la classe creativa vuol dire aumentare la competitività di un territorio e il posizionamento di una città. In tal senso le idee che sto leggendo sul centro Santa Chiara sono ottime»