Truffa sulla casa per vacanze in Toscana L'appartamento, pagato, già in affitto

Per trascorrere una settimana di sole e relax in compagnia di due amiche aveva scelto Follonica, cittadina di mare in provincia di Grosseto, affacciata sulla meravigliosa costa della Toscana. La prenotazione, effettuata su un noto sito di annunci, era ricaduta su un appartamento a soli dieci metri dal mare. Dopo avere versato la caparra, il trio di amiche trentine era partito.
 
Peccato che quando le tre sono arrivate a destinazione, dopo avere cercato invano di contattare l’inserzionista, abbiano scoperto che la casa era già occupata da altre persone, che l’avevano presa in affitto da tutt’altro proprietario. Insomma, la truffa era servita. A quel punto alle tre malcapitate non è rimasto altro da fare che cercarsi un albergo in cui soggiornare e poi sporgere denuncia.
 
A processo, con l’accusa di truffa, è finito un 34enne romano che, sotto falso nome, aveva proposto via internet l’affitto di un appartamento a Follonica. Immobile di cui, ovviamente - ma questo le vittime non potevano saperlo - non aveva disponibilità. Forse una casa affacciata sulla spiaggia scovata consultando altri siti in cui venivano proposte case per le vacanze. 
 
I fatti oggetto del procedimento penale sono successi lo scorso luglio. Le tre amiche, decise a trascorrere qualche giorno insieme al mare, avevano consultato internet per trovare destinazione e soluzione di alloggio. La scelta, come detto, era caduta sulla Toscana e, in particolare Follonica.
 
Ad attirare l’attenzione delle trentine era stato un annuncio pubblicato su un noto sito, che proponeva un appartamento a soli dieci metri dal mare. A quel punto, una delle donne - quella che poi ha anche sporto denuncia - ha deciso di contattare attraverso l’email l’inserzionista, per capire se l’appartamento fosse disponibilie in agosto.
 
La risposta da parte dell’interlocutore era stata positiva. A quel punto, tra le giovani in partenza per la Toscana e il presunto proprietario erano intercorsi alcuni scambi via email, nei quali si chiedevano chiarimenti in ordine al prezzo e alla collocazione dell’immobile, di cui in effetti l’inserzionista aveva fornito indirizzo e numero civico. Le risposte offerte avevano convinto le amiche che si trattasse della soluzione adatta, provvista anche di posto auto. 
 
Non rimaneva, dunque, che bloccare l’appartamento per la settimana interessata. La somma richiesta per l’affitto era di 600 euro: a quel punto il truffatore ha chiesto una caparra di 180 euro, rimandando il saldo dei restanti 420 al momento in cui avrebbe consegnato loro le chiavi dell’appartamento. Il pagamento dell’anticipo è avvenuto tramite bonifico bancario, regolarmente andato a buon fine.
 
A quel punto, alle amiche, non rimaneva che preparare le valigie e partire alla volta della località di mare. Giunte a Follonica le tre trentine hanno quindi raggiunto l’indirizzo in cui si trovava l’appartamento. Al loro arrivo l’inserzionista non c’era e così hanno iniziato a chiamarlo sul numero che aveva fornito loro e già usato per trascorse comunicazioni. Nessuna risposta. Le tre, insospettite, hanno così deciso di suonare all’indirizzo del «loro» appartamento. La casa sul mare, c’era, peccato che dentro ci fossero altri inquilini, che nulla sapevano dell’altro locatore. Inutile dire che la caparra è andata in fumo e che alle tre amiche non è rimasto altro da fare che cercarsi un albergo.

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