Cristo Re, parla la donna ferita dal vicino: l'ho disarmato «Colpita da cinque coltellate»
«Sono stata colpita da cinque coltellate»
Cinque coltellate, due di queste sotto la spalla sinistra a pochi centimetri dal cuore. L'aggressione avvenuta sabato sera al civico 10 di via Moar, rione di Cristo Re, poteva avere conseguenze ben più tragiche. Invece la vittima, un'impiegata 37enne di Trento, può raccontare dal letto dell'ospedale Santa Chiara, dove è ricoverata in Chirurgia per lesioni per fortuna non gravi, quella che sembra una scena da film horror. L'aspetto agghiacciante è che l'assalto all'arma bianca è stata un'esplosione di violenza imprevedibile e del tutto immotivata. Il sangue freddo della 37enne, che ha parato i colpi e poi disarmato il vicino di casa, ha evitato il peggio. Poi ci hanno pensato i carabinieri ad arrestare l'accoltellatore: è Cristian Dogariu, 48enne romeno da 10 anni residente in Cristo Re, cameriere stagionale sulla riviera adriatica. Il reato contestato è pesante: tentato omicidio.
Il romeno si era rivolto alla sua vicina per far funzionare il computer. «Era accaduto anche altre volte in passato - racconta la vittima - che avesse problemi con computer o con il telefono. Io, pur non essendo un tecnico informatico, se potevo gli davo una mano. Così ho fatto anche ieri. Il mio vicino aveva un problema con la card per la navigazione su internet, così mi ha chiesto aiuto. Non avevo ragione di temere perché, pur avendo avuto atteggiamenti aggressivi con altri, con me si era sempre comportato bene. E poi nel mio appartamento c'era anche il mio fidanzato».
La donna ancora una volta si è mostrata gentile. Ha raggiunto l'appartamento del vicino, che è al primo piano proprio di fronte al suo, e si è seduta al computer nel tentativo di far funzionare la navigazione internet.
«Lui - racconta la vittima - era dietro di me. Si è alzato dicendo che aveva mal di schiena ed è andato verso l'angolo cottura. Io non ci facevo caso perché guardavo lo schermo del pc. Si è avvicinato e, senza dire nulla, mi ha colpita due volte alle spalle. Ho capito che era armato solo quando, cadendo, mi sono girata. In quel momento l'ho visto con il coltello da cucina in mano che cercava di colpirmi ancora. Due colpi mi hanno raggiunta sotto la spalla - dice la donna mostrando le ferite suturate in pronto soccorso - un altro taglio ce l'ho sull'avambraccio, con cui ho parato un'altra coltellata».
Benché ferita e sanguinante, la donna non si è fatta paralizzare dalla paura. Al contrario, ha reagito: «Con una mano ho afferrato la lama», dice mostrando un taglio sul palmo. La donna è riuscita a strappare il coltello di mano all'aggressore e a raggiungere la porta di uscita del monolocale. «Il mio fidanzato - prosegue per fortuna aveva sentito le urla. Mi ha soccorsa. Ha chiuso la porta dell'appartamento in cui si trovava l'aggressore e noi ci siamo chiusi in casa mia. Mentre arrivavano carabinieri e ambulanza mi ha soccorsa tamponando le ferite perché perdevo parecchio sangue».
Il tentato omicidio non ha movente. Si ipotizza solo che il romeno avesse bevuto parecchio, diventando aggressivo. I carabinieri - accorsi in forze - hanno fatto irruzione nel monolocale dell'aggressore. L'uomo è stato bloccato e tratto in arresto. Oggi il pm Alessia Silvi - che sabato ha seguito tutte le fasi delle indagini - chiederà la convalida e l'applicazione della misura cautelare.
Il vicino di casa poteva uccidere. Eppure la vittima appare preoccupata più per il futuro che per quanto accaduto sabato sera: «Forse la paura verrà poi - dice - quando avrò piena consapevolezza di quanto è successo». Non teme che Cristian Dogariu presto o tardi torni a casa, in via Mor? «Perché - replica la 37enne - c'è il rischio che lo lascino tornare a casa? Dopo quanto accaduto spero proprio che non accada». Un auspicio di buon senso condiviso anche dagli altri inquilini della palazzina.