Ad Amatrice continua la solidarietà trentina Volontari al lavoro per completare il liceo
Non è finita. Ad Amatrice, il piccolo comune del reatino diventato simbolo della violenza del terremoto, gli uomini della protezione civile del Trentino non hanno esaurito il loro compito. Dopo la costruzione lampo della scuola elementare, prende forma giorno dopo giorno la seconda costruzione destinata ad ospitare gli studenti liceali mentre, nelle frazioni vicine, i vigili del fuoco mettono in sicurezza le abitazioni ferite dal sisma.
I ventisei moduli - tra aule e servizi - sono già tutti allineati su due file, i collegamenti per gli impianti a buon punto, mentre le facciate esterne sono ravvivate dal gioco cromatico che ha già reso famosa la scuola elementare inaugurata solo un paio di settimane fa.
Ieri i nostri volontari hanno ricevuto la visita del governatore del Trentino, Ugo Rossi, che era a Roma per la conferenza Stato-Regioni.
«Ci rendete orgogliosi di essere trentini - ha detto Ugo Rossi ai settanta tra professionisti e volontari che ancora oggi popolano il campo di san Cipriano - perché sono l’impegno, il sacrificio e la solidarietà a cui siate stati educati ad aver reso possibile questo piccolo miracolo. Ed è grazie ai fatti, come questo - ha aggiunto Rossi ricordando un passaggio del colloquio avuto ieri col presidente della Repubblica, Sergio Mattarella - che la nostra Autonomia può presentarsi all’esterno per ciò che deve essere: un continuo esercizio di autogoverno solidale e responsabile».
La visita del governatore ha interessato dapprima il cantiere del nuovo edificio scolastico, quindi la scuola che dallo scorso 13 settembre viene frequentata da un centinaio di bambini dell’asilo e della scuola elementare, nel frattempo «migliorata» dell’installazione di un magnifico tetto a due falde interamente in legno.
Qui i pompieri volontari ed i tecnici della protezione civile mettono a punto piccoli interventi di completamento.
E sempre qui, a pochi passi dal piccolo parco giochi, da qualche giorno dimorano otto giovani piante di melo, una per ciascuno dei piccoli che il terremoto si è portato via in una maledetta notte di fine agosto.
A bordo di un pulmino dei vigili del fuoco si sono poi raggiunto alcuni piccoli cantieri nelle frazioni vicine dove sono iniziati gli interventi di messa in sicurezza di quelle case che le scosse hanno ferito ma non distrutto. Quindi il ritorno al Campo Trentino per ringraziare nuovamente le nostre squadre dalle tante divise (Provincia, associazioni di volontariato, professionisti vari) ma con un cuore solo: quello grande della solidarietà.