«Resterete nostri amici» Obama telefona a Renzi
Dopo l’annuncio delle dimissioni il presidente Usa ha chiamato il premier italiano, alle prese con la direzione del Partito Democratico. Intanto Trump dice no al nuovo aereo presidenziale: «Costa troppo»
Matteo Renzi nella direzione del Pd di domani, indicherà un bivio: o un governo di responsabilità nazionale con la più ampia partecipazione delle forze politiche per affrontare le scadenze del paese o le elezioni.
Il Pd, spiegano le stesse fonti, non è intenzionato a reggere un governo da solo facendosi «rosolare» dalle opposizioni che chiedono le urne anticipate e accusano i Pd di volere restare al governo.
Intanto, dopo l’annuncio della fine della sua esperienza di governo, Renzi ha ricevuto telefonate da vari capi di Stato.
«L’Italia rimarrà uno degli alleati più vicini, più saldi e più indispensabili degli Stati Uniti». Lo ha assicurato il presidente (uscente) degli Stati Uniti Barack Obama parlando con Matteo Renzi, presidente dimissionario.
Renzi ha ricevuto anche le telefonate di Francois Hollande e Benjamin Netanyahu. Ma è chiaramente la vicinanza di Barack Obama, il quale aveva auspicato una vittoria del sì al referendum, che fa rumore.
Nel frattempo oltreoceano il presidente Usa entrante, Donald Trump, continua la sua crociata anti sprechi e dichiara: «Boeing sta costruendo un nuovo 747 Air Force One per i futuri presidenti (degli Stati Uniti, ndr), ma i costi sono fuori controllo, oltre 4 miliardi di dollari. Cancellare l’ordine!». «I costi sono ridicoli», ha poi spiegato ai giornalisti nella Trump Tower. «Noi vogliamo che Boeing faccia un sacco di soldi, ma non così tanti».