Messa di Natale di Papa Francesco «Preghiamo per i bambini emerginati»
"Lasciamoci interpellare anche dai bambini che, oggi, non sono adagiati in una culla e accarezzati dall'affetto di una madre e di un padre, ma giacciono nelle squallide 'mangiatoie di dignità': nel rifugio sotterraneo per scampare ai bombardamenti, sul marciapiede di una grande città, sul fondo di un barcone sovraccarico di migranti. Lasciamoci interpellare dai bambini che non vengono lasciati nascere, da quelli che piangono perché nessuno sazia la loro fame, da quelli che non tengono in mano giocattoli, ma armi".
Il Papa ha messo al centro della messa della notte di Natale i bambini emarginati. Ad ispirare la preghiera del Pontefice, sicuramente i bimbi di Aleppo, che in migliaia ancora rischiano la morte. E i bimbi migranti, quando venerdì si è registrato l'ennesimo naufragio nel Mediterraneo, che solo nel 2016 era già diventato la tomba di almeno 5.000 persone. Durante l'omelia, anche un passaggio a braccio sul consumismo: "Questa mondanità ci ha preso in ostaggio il Natale", ha detto.
"Pace - ha detto il Papa - a chi è stato ferito o ha perso una persona cara a causa di efferati atti di terrorismo, che hanno seminato paura e morte nel cuore di tanti Paesi e città. Pace "ad abbandonati ed esclusi, a quelli che soffrono la fame e a coloro che sono vittime di violenze". Ha poi citato, profughi, migranti e rifugiati, vittime della tratta, "popoli che soffrono per le ambizioni economiche di pochi e l'avida ingordigia del dio denaro", e chi patisce le conseguenze dei terremoti".