Corte dei conti: le condanne dal finto medico agli aiuti in Africa
Per quanto riguarda i giudizi di responsabilità nel 2016 sono state emesse dalla Corte dei conti di Trento 26 sentenze, di cui 12 di condanna, 2 di assoluzione e 12 di inammissibilità per nullità delle citazioni.
Nella sua relazione il presidente della sezione giurisdizionale ha ricordato alcune di quelle più significative.
A partire da quelle che hanno portato alla condanna, per complessivi 436,772 euro, nei confronti di associazioni private che avevano ricevuto dalla Provincia finanziamenti per sette progetti di cooperazione allo sviluppo internazionale in Costa d'Avorio e in Guinea Bissau.
Iniziative ammirevoli - dalla scuola alla banca di credito - che però non vennero mai realizzate. A fare partire l'azione della magistratura - penale e contabile - è stata la Provincia, che ha proceduto anche alla revoca dei contributi concessi ed erogati (ma i responsabili delle associazioni, tutti stranieri, sono di fatto irreperibili). «Se i controlli fossero stati incisivamente svolti almeno prima del saldo finale una parte del danno sarebbe stata verificata», ha però evidenziato il procuratore Pozzato.
Ma ci sono anche la condanna del falso medico, Andrea Stampini (483.633 euro) e dell'ex funzionario infedele di Strigno, condannato a pagare 422.566 euro, oggetto anche di un sequestro conservativo di beni immobili; oltre a quella dell'ex presidente dell'A22, Silvano Grisenti, che dovrà pagare 60mila euro per danno di immagine.
Tra le sentenze citate anche quelle che riguardano il filone della Trentini del mondo (un'assoluzione e dodici sentenze di inammissibilità per nullità delle citazioni). E proprio rispetto a questa vicenda il presidente Zappatori ha puntato il dito contro piazza Dante, sia per le modalità di rendicontazione, ritenute «inadeguate», che per la scelta di finanziare progetti risultati poi irrealizzabili. «Questa sezione - ha detto - ha sottolineato che le scelte dell'amministrazione non sono affatto insindacabili, e quindi sono imputabili a chi le decide e non a chi ha l'obbligo di eseguirle».
Ma l'azione della corte dei conti non si misura solo attraverso le sentenze. L'effetto positivo dell'azione della magistratura sulla amministrazione, come ha evidenziato il procuratore regionale Pozzato, si misura anche nella cosiddetta «riparazione spontanea», che rappresenta un valore positivo: «Spesso il fatto che ci sia un interesse, perché si individua una azione non corretta, avvia un processo di auto correzione spontanea della pubblica amministrazione».