Per i bracconieri trentini Pene ridotte in appello
Pene ridotte in appello per un gruppo di cacciatori di frodo del pinetano finiti a processo per reati venatori e per violazione della normativa sulla caccia.
La sentenza di primo grado - nel maggio 2014 - si era conclusa con sette condanne, due assoluzioni piene e un proscioglimento per oblazione. Inoltre il giudice aveva condannato sei imputati a versare 30mila euro al Wwf e 25mila per l’Associazione cacciatori trentini. In appello anche la somma da versare è stata notevolmente ridotta: 5000 euro al Wwf e 7.500 per l’Associazione.
Ma ecco nel dettaglio le singole posizioni degli imputati, assistiti dagli avvocati Marco Stefenelli, Claudio Tasin, Stefano Trinco e Marco Vernillo.
Per Antonio Melotti, 70 anni, di Piné, la pena passa da 2 anni e 2 mesi più 300 euro di multa a un anno e 200 euro di multa.
Stefano Bernardi, assolto per alcuni reati, scende da sei mesi di reclusione e 1000 euro di multa a 4 mesi e 900 di multa. Cade una contestazione anche per Fabio Bernardi che da un anno e sei mesi di reclusione e 2.100 euro di multa inflitti nel 2014 passa a un anno, 5 mesi e 20 giorni più 2.080 euro di multa.
Anche per Livio Facchinelli, 68 anni, di Civezzano, vista l’assoluzione da un reato, la pena viene ridotta da 1 anno e 4 mesi e 1.500 euro di multa a 8 mesi e 134 euro di multa.
Pena ridotta anche per Livio Groff: da 2 anni e 2 mesi e 300 euro di multa passa a 8 mesi e 300 di multa.
Condanna confermata a 1 anno e 4 mesi, più 200 di multa, invece per Rinaldo Mattivi, 65 anni, di Bedollo e a 1 anno e 8 mesi più 2000 euro di multa per Claudio Groff, 56 anni, di Bedollo.
I giudici hanno inoltre condannato Melotti, Livio Groff, Mattivi, Fabio Bernardi e Stefano Bernardi, a risarcire in solido Wwf e Associazione cacciatori del Trentino. Ora la battaglia prosegue in Cassazione.