A Trento ci sarà il registro per i bimbi di figli separati
Per alcuni si tratta di uno strumento di scarsa efficacia, mentre per altri risolverebbe molti problemi di comunicazione riguardanti i figli minori di genitori separati. Hanno espresso pareri difformi i soggetti sentiti dalla Quarta Commissione sul disegno di legge 84 proposto da Filippo Degasperi, del Movimento 5 stelle, che prevede appunto l'istituzione nei Comuni del «registro della bigenitorialità».
Obiettivo: garantire con il registro che i figli minori di genitori separati abbiano relazioni con entrambi.
Per il Servizio mediazione familiare della Provincia, Loredana Benini ha sottolineato che il registro della bigenitorialità sarebbe meno efficace dell'introduzione nella normativa nazionale del doppio domicilio per l'affido condiviso. L'anno scorso il Servizio ha registrato 130 mediazioni, 80 delle quali attivate a livello provinciale da 16 mediatori familiari, di cui 12 pubblici.
L'assessore alle politiche sociali del Comune di Trento Mariachiara Franzoia ha ricordato che il registro avrebbe scarsa efficacia, perché il Comune è privo di strumenti per obbligare ad esempio le scuole che sfuggono alla sua sfera di competenza ad inviare le comunicazioni riferite ai minori ad entrambe i genitori separati. Ma ha anche evidenziato che la giunta comunale ha deciso di creare ugualmente il registro, con una delibera di prossima approvazione.