Autostrada, Valdastico Nord sotto la lente Serenissima: il Trentino è un problema
Il nodo della Valdastico nord torna in campo e rischia di rendere davvero complicata la gestione fino al 2026, della concessione autostradale alla società Serenissima, oggi nelle mani degli spagnoli di Abertis. A riaccendere il faro sul futuro dell’autostrada Brescia-Padova e sul suo collegamento con il Trentino è la Commissione europea. Ma dal Comune di Verona si ostenta sicurezza sul fatto che la trattativa con Trento procede e che la concessione scadrà nel 2026.
Nelle due lettere che sono state inviate dalla direzione generale sulla concorrenza e sul mercato interno viene chiesto conto della progettazione e realizzazione della parte nord dell’A31 (la Valdastico sud in territorio veneto è stata di fatto completata da tempo).
La vicenda è decisiva per il futuro della Brescia-Padova visto che il prolungamento della concessione per l’A4 per altri 9 anni, fino al 2026, è stata subordinata all’approvazione del progetto esecutivo del tratto nord della Valdastico.
Una progettazione che finora era sempre caduta di fronte alla mancata intesa tra il Veneto, Roma e Trento, appunto e che sembrava aver ottenuto una accelerazione con l’accordo sul collegamento tra Trentino e Veneto raggiunta a livello di Provincia di Trento, con la Regione vicina e il governo.
Ma la Commisione Ue non sembra soddisfatta dall’iter del progetto per la realizzazione del collegamento tra la A31 e l’A22. Tanto da chiedere conto della progettazione, di cui, dopo l’accordo tra Roma, Veneto e Trento, spiega l’assessore ai trasporti della Provincia, Mauro Gilmozzi «non si è più saputo nulla».
La vicenda, quindi, torna a diventare problematica per l’A4, o almeno per quanto riguarda la possibile gestione della concessione fino al 2026. Anche qui potrebbe accadere che, se dopo la lettera della Ue, partisse la procedura di infrazione, l’esito possa essere quello della necessità di bandire una gara. Ma con una novità: ovvero l’assenza della necessità di completare il collegamento autostradale per aggiudicarsi la concessione futura.
Per l’A4 si tratta di un nodo che potrebbe avere delle conseguenze anche sull’azionariato e in particolare sull’atteggiamento che Abertis potrebbe avere rispetto al pagamento del corrispettivo che, come è noto, è spostato al 2023, ossia tre anni prima della scadenza della concessione.
Uno degli aspetti per cui la Serenissima è un asset importante per gli spagnoli, infatti, è proprio quello di una concessione che si allunghi fino al 2026.