Tav in Trentino Alto Adige Il confronto al Muse

Si farà il punto sullo stato dell’arte del progetto per la realizzazione del tunnel di base del Brennero e le relative tratte di accesso in Alto Adige e in Trentino nel dibattito che si terrà giovedì (13 aprile) alle 17 al Muse organizzato dall’ Adige nell’ambito degli incontri del «Giovedì dell’Adige».

Il direttore del giornale, Pierangelo Giovanetti intervisterà l’ingegnere Ezio Facchin , commissario straordinario per il Governo per la grande opera di raddoppio della ferrovia del Brennero da Fortezza a Verona; Konrad Bergmeister, amministratore per la parte austriaca della società Bbt Se (la società che segue la realizzazione del tunnel); e l’assessore provinciale ai lavori pubblici e trasporti, Mauro Gilmozzi.

C’è grande attesa, soprattutto in Trentino, per conoscere le nuove ipotesi di tracciato che Rfi ha elaborato. L’assessore Gilmozzi per ora si limita a dire: «Quello che Rfi sta elaborando (analisi traffico treni e conseguente eventuali varianti infrastrutturali) con il comitato scientifico dell’Osservatorio non l’abbiamo visto ancora neppure noi. Quanto alla Bassa Atesina, è chiaro che Bolzano da sola non può decidere nulla ed anche loro stanno facendo le stesse nostre valutazioni».

Intanto, ieri il consigliere provinciale Giacomo Bezzi in un comunicato ha sottolineato che anche sul progetto del raddoppio della ferrovia: «L’Alto Adige è un passo avanti al Trentino» e ha annunciato che chiederà copia degli atti per conoscere il nuovo progetto per la tratta trentina, che ancora non è noto neppure ai sindaci dei territori attraversati dalla grande opera.

Il consigliere provinciale Filippo Degasperi (Cinque Stelle) ricorda di aver già depositato il 27 marzo scorso una interrogazione «per chiedere che gli atti siano resi pubblici e per permettere ai cittadini di capire le conseguenze drammatiche per il nostro territorio dall’avvio di un’opera folle e inutile come il Tunnel del Brennero». «Siamo convinti - dichiara Degasperi - convinti che il tanto celebrato Osservatorio per il Tunnel del Brennero (costituito solo di soggetti nominati da chi vuole l’infrastruttura) sia solo una cortina fumogena».

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