Telemarketing aggressivo Interviene l'Autorità garante

di Marica Viganò

Vengono presentate come «offerte imperdibili» e «da cogliere al volo»: sono le proposte illustrate da operatori di call center che lavorano per compagnie telefoniche e per aziende che si occupano della fornitura dei servizi di gas, acqua e luce. L’interlocutore che riceve la telefonata, nel sentire la voce fin troppo determinata dell’operatore, tende a lasciarsi convincere: intimorito dall’insistenza (e talvolta dalla maleducazione) dello sconosciuto, spesso si lascia «travolgere» della proposta pur di chiudere la telefonata. Non rendendosi, però, conto che l’assenso a determinate domande potrebbe essere utilizzato come conferma della sottoscrizione di nuovi contratti.

«Da inizio anno abbiamo ricevuto almeno cinquanta segnalazioni da parte di persone che hanno ricevuto telefonate moleste, il cosiddetto telemarketing aggressivo. Le chiamate alla nostra associazione sono aumentate dopo la segnalazione dell’Adige dei casi avvenuti nel mese di gennaio» evidenzia Diego Pontalti dell’Adoc del Trentino, l’associazione per la difesa e l’orientamento dei consumatori. Pontalti non aveva esitato in passato a definire le chiamate degli operatori «veri e propri atti di coercizione».

Hanno portato ad un risultato concreto i consigli dell’associazione di registrarsi presso il Registro pubblico delle opposizioni (per evitare di ricevere ancora telefonate sul numero fisso) e segnalare «nero su bianco» i fatti. «L’Autorità garante della concorrenza e del mercato - segnala infatti l’Adoc - ha avviato due procedimenti istruttori per una presunta pratica commerciale scorretta nei confronti di Telecom e di Vodafone». Il riferimento è alla modalità di contattare la clientela sia in maniera diretta sia attraverso call center a numeri fissi e a cellulari, per promuovere i propri prodotti o servizi. «La fattispecie contestata potrebbe pertanto integrare un’ipotesi di condotta aggressiva vietata dal Codice del Consumo, qualora risulti verificata la ripetitività, l’insistenza e l’invasività delle sollecitazioni telefoniche, le quali spesso vengono effettuate in un limitato arco temporale e comunque in orari inidonei al confronto telefonico - evidenzia l’Autorità garante - Per accertare queste condotte, i funzionari dell’Agcm hanno eseguito una serie di ispezioni nelle sedi di Telecom, Vodafone e di alcuni call center, con l’ausilio della Finanza».

C’è poi il capitolo relativo ai servizi di luce, gas, acqua? «Per quanto riguarda nuovi contratti per l’energia elettrica, all’Adoc abbiamo ricevuto una decina di segnalazioni, analizzate caso per caso - spiega Pontalti - Il consumatore deve innanzitutto fare attenzione: aspetta il contratto cartaceo a casa, invece si tratta di un contratto on-line, attivato con un sms». Agli utenti che chiedono cosa fare, questi sono i consigli dell’Adoc: «Prima di tutto c’è il reclamo all’azienda, scritto o telefonico. In quest’ultimo caso, bisogna sempre specificare all’operatore del call center che si apre formale reclamo e chiedere il numero del reclamo - aggiunge Pontalti - Dopo 40-50 giorni, se non si ha una risposta dall’azienda, si può procedere con la conciliazione paritetica attraverso le associazioni di consumatori, oppure accedendo alla piattaforma digitale www.acquirenteunico.it».

 

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