Mobilità, Andreatta: «Nordus e Mesiano le nostre priorità»
«Noi le nostre scelte le abbiamo fatte in maniera chiara già da molto tempo». Scelte di priorità che vedono al primo posto il Nordus, o comunque la realizzazione di un sistema di trasporto metropolitano sull'asse nord-sud, al secondo posto il collegamento tra la città e la collina di Mesiano e Povo, al terzo posto la funivia per il Bondone, pubblica fino a Sardagna e con il coinvolgimento dei privati da lì in su. Alessandro Andreatta rivendica la coerenza del Comune nelle politiche sul trasporto pubblico e la mobilità cittadina e ricorda il confronto continuo con la Provincia, portato avanti nella scorsa consiliatura dall'assessore Michelangelo Marchesi e proseguito poi in questa da Italo Gilmozzi prima e da Paolo Biasioli adesso.
Giovedì scorso nel corso dell'incontro sulla Tac, l'alta capacità ferroviaria, l'assessore provinciale Mauro Gilmozzi ha espresso la speranza che l'anno in corso sia quello dei chiarimento da parte del Comune sui propri progetti. Una richiesta che il sindaco considera irricevibile. «Da otto anni è piuttosto chiaro - sottolinea - e lo abbiamo scritto anche nei programmi di governo, quali sono le nostre priorità. Dopodiché c'è sempre tempo in politica per riflettere. E se maturano prima le condizioni di fattibilità di un progetto rispetto a un altro si può anche cambiare l'ordine degli interventi, magari partendo con il secondo progetto».
Le possibili interazioni tra i progetti di trasporto urbano e l'alta capacità ferroviaria sono questione tecnica che il sindaco non vuole affrontare in prima persona ma intende ribadire, questo sì, il fatto che in ogni caso, se si dovesse decidere di deviare anche il traffico passeggeri, la stazione di Trento dovrà rimanere un nodo fondamentale, non bypassabile neanche dai treni di lunga percorrenza. «Noi non vogliamo che nel corridoio d'Europa che sarà si vada solo in su e in giù ma vogliamo anche che ci si fermi, per visitare i territori» spiega il sindaco. Ricordando che già nel 2010 era stato dato il via libera al progetto di circonvallazione a certe condizioni, il sindaco spiega come in un recente incontro Rfi e Provincia abbiano dato solo ipotesi di larghissima massima sul tracciato da seguire, promettendo dati più certo nel giro di tre o quattro mesi. «A quel punto sapremo come sono stati risolti problemi e criticità che abbiamo indicato» spiega Andreatta. Che insomma gira la frittata spiegando come in realtà non sia il Comune a dover dare delle risposte.
Quanto al progetto del Ring, l'anello tramviario prospettato da un gruppo di professionisti e che sembra fare breccia anche tra gli amministratori come ipotesi per il futuro, il sindaco conferma l'interesse e l'affidamento agli uffici tecnici di un approfondimento che sarà concluso a breve. «Ma è chiaro - dice - che questo progetto avrà una tempistica lunga perché bisogna prima risolvere il problema del collegamento con la ferrovia della Valsugana, da rendere più immediato e veloce. Sul Ring però non mi esprimo perché sarà oggetto di valutazioni ulteriori, in particolare nell'ambito dell'elaborazione della variante al Piano regolatore generale». E questa è anche una risposta al capogruppo del Pd a Palazzo Thun, Vanni Ceola, che ieri sul nostro giornale ha sollevato dubbi sui 30 milioni della funicolare auspicando che il Ring sia messo davanti nell'ordine delle priorità. «Ripeto, - dice Andreatta - il collegamento con la collina è una priorità assoluta da otto anni. Non bisogna guardare solo ai costi ma neanche fare le cose a tutti i costi. Bisogna portare avanti ciò che è strategico e bisogna fare cose che valgono per tutti. E queste lo sono».