Minorenne arrestato per pedopornografia
Fotografava il fratellino, di dieci anni più piccolo, per inviare le foto ad un'amica virtuale (che in realtà era un uomo)
Un minore lombardo, residente in Inghilterra con la famiglia, è stato arrestato dalla polizia inglese in esecuzione di un mandato di arresto europeo perchè accusato di aver abusato sessualmente per alcuni mesi del fratellino, di 10 anni più piccolo, mosso dall’intento di produrre materiale pedopornografico da inviare tramite Whatsapp a un’amica virtuale (in realtà si trattava di un uomo) conosciuta su Facebook.
Il provvedimento era stato emesso su richiesta della procura dei minori sulla base delle risultanze delle indagini compiute dalla polizia postale di Verona.
L’adolescente dovrà rispondere dei reati di violenza sessuale su minore, atti sessuali con minore e divulgazione di materiale pedopornografico, aggravati dall’abuso di relazioni familiari.
La vicenda era emersa dall’analisi dei dispositivi sequestrati in precedenza a un quarantenne, single e disoccupato che viveva da solo nella provincia di Como, arrestato nei mesi scorsi dalla polizia postale di Verona e di Como per detenzione di ingente quantità di materiale pedopornografico.
L’uomo utilizzava un profilo Facebook con un nome femminile e la foto di una ragazza 17enne per intraprendere amicizie virtuali con minori, prevalentemente di sesso maschile, al fine di instaurare una sorta di intima complicità volta a ricevere materiale pedopornografico autoprodotto dalle sue vittime.
Tra le numerose conversazioni Whatsapp passate al setaccio, l’attenzione degli operatori si è concentrata sul minorenne lombardo il quale, preso da questa relazione virtuale, non si era limitato solo a produrre foto di se stesso in atteggiamenti sessualmente espliciti ma, dopo qualche resistenza iniziale, aveva ceduto alle pressanti insistenze della falsa interlocutrice volte a coinvolgere negli atti sessuali anche il fratellino.
Il pericolo per l’integrità psicofisica del bimbo e la necessità di interrompere gli abusi hanno condotto gli investigatori della Sezione di Verona a richiedere ed ottenere dall’autorità giudiziaria l’emissione di un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti del ragazzo che, nel frattempo, si era trasferito in Inghilterra insieme alla famiglia.
La polizia inglese, grazie all’attivazione dei canali di cooperazione internazionale ed al coordinamento operato dal Servizio polizia postale, ha dato esecuzione al mandato di arresto europeo richiesto dalla Procura dei minori a carico del minore.