È stato celebrato questo pomeriggio a Romagnano il funerale di Giuseppe Zito (40 anni), il meccanico che venerdì a Mattarello è rimasto schiacciato sotto un camion mentre lo stava riparando (foto di Alessio Coser).

È, questo, uno dei tanti episodi in Trentino, dove gli infortuni sul lavoro sono in aumento. A Condino proprio oggi c'è stato un nuovo incidente.

Ce ne parla il nostro Francesco Terreri.

Incidenti di camionisti che corrono e si riposano poco. Lavoratori edili che si fanno male perché mancano le misure di sicurezza. Carichi pesanti pericolosi in magazzino o in officina. Perfino addetti al banco salumi dei supermercati che si tagliano perché il lavoro è troppo frenetico. Tornano a crescere, a sorpresa ma non troppo, gli infortuni sul lavoro.

I NUMERI

In Trentino nei primi tre mesi del 2017 l’Inail, l’Istituto per l’assicurazione contro gli infortuni, registra 2.306 denunce, il 17% in più dello stesso periodo dell’anno scorso. Che già ha visto un incremento del 4% dopo anni di calo sistematico. Unica, magra, consolazione: non aumentano gli infortuni mortali.

TENDENZE
 
Tra gennaio e dicembre 2016 in Trentino ne vengono registrati, secondo l’Inail, 8.754, il 4% in più dell’anno prima. Nel quinquennio precedente l’andamento era sistematicamente in calo, dagli oltre 11.900 del 2011 ai poco più di 8.400 del 2015. I dati sono riferiti alle denunce. Gli infortuni poi definiti sono un po’ meno, ma il loro andamento è parallelo a quello dei casi denunciati.

L’aumento è pressoché tutto sul posto di lavoro (8.001 infortuni contro i 7.662 del 2015) mentre gli incidenti «in itinere», cioè durante il viaggio per raggiungere la fabbrica, il negozio, l’ufficio, sono stabili a quota 753.

AI MARGINI DEL LAVORO REGOLARE

L’incremento 2016 degli infortuni è da attribuire in primo luogo al settore «non determinato», dove cioè mancano dettagli e quindi probabilmente siamo ai margini del lavoro regolare. Poi soprattutto al settore terziario, in particolare nel commercio e nella riparazione di autoveicoli. Gli infortuni riguardano in 5.652 casi uomini, in aumento del 3%, in 3.102 casi donne, in crescita a un tasso doppio, il 6%. Sono 7.201 i lavoratori trentini o italiani coinvolti, 412 provengono dagli altri Paesi dell’Unione Europea, 1.032 sono lavoratori extracomunitari.
Delle dodici morti bianche del 2016, quattro sono nelle costruzioni che, nonostante i miglioramenti di questi anni, restano l’ambito lavorativo più pericoloso. Altri due casi sono nel manifatturiero, uno in agricoltura, cinque nei servizi, terziario e altre attività.

IN TRE MESI +16,9%

Nel primo trimestre di quest’anno invece il balzo degli infortuni è molto più consistente. Tra gennaio e marzo ne vengono denunciati 2.306 contro i 1.972 del primo trimestre 2016, con un incremento del 16,9%. Gli incidenti sul posto di lavoro sono 2.148, quelli in viaggio 158. Sono coinvolti 1.438 uomini, in aumento del 19,4%, e 868 donne, in crescita del 13%. I trentini e italiani sono 1.924, gli altri europei 101, gli extra Unione Europea 281.

Come di consueto si registra un aumento degli infortuni in settori «non determinati», che passano da 589 a 723 nel trimestre (+22,7%). Ma la crescita tocca quasi tutti i comparti produttivi. Nelle attività manifatturiere si passa da 135 a 146. Nell’edilizia gli incidenti salgono da 51 a 61. Ancora di più nel trasporto e magazzinaggio, dove si sale da 44 a 69.

INFORTUNI ANCHE NELL’IMPIEGO PUBBLICO

Gli infortuni in agricoltura passano da 113 a 142. Anche nel comparto pubblico si registra un aumento, da 550 a 631 casi. Tra le fasce di età, aumento di ben il 41% degli incidenti dove sono coinvolti lavoratori tra 55 e 59 anni, che salgono a 237.

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