Torino, terrore e panico La ragione resta ignota

È stato aperto per lesioni plurime «anche gravissime» un procedimento penale, in Procura a Torino, su quanto avvenuto sabato sera in piazza San Carlo. L'iniziativa fa seguito a una informativa della Digos. Il fascicolo è a carico di ignoti. Riguarda anche possibili «omissioni» il procedimento avviato formalmente. Il titolo di reato si riferisce anche al comma 2 dell'articolo 40 del codice penale, in base al quale «non impedire un evento che sia ha l'obbligo giuridico di impedire equivale a cagionarlo».

La sindaca di Torino, Chiara Appendino, ha riferito in Consiglio comunale sui fatti di piazza San Carlo: «I fatti di piazza San Carlo di sabato sera ci hanno profondamente colpito - ha detto -, non solamente perché un momento di festa si è trasformato in terrore e sofferenza, ma perché la ragione, che in un primo momento era stata ricondotta a degli atti scellerati di pochi incoscienti perpetrati in un clima di incertezza globale, ora resta ancora ignota». 

Il Comune di Torino «sta valutando l'ipotesi di autorizzare in sede di Comitato Provinciale per la Sicurezza tutte quelle manifestazioni di piazza che per le loro caratteristiche possono costituire un luogo nel quale possa generarsi un pericolo per la sicurezza e, dunque, in quella sede valutare eventuali prescrizioni aggiuntive necessarie», ha detto ancora la sindaca di Torino nelle comunicazioni al Consiglio comunale.

«Pur non volendo per alcun motivo rinunciare alla fruizione delle pubbliche piazze, sarà necessario tenere in considerazione l'utilizzo anche di altri luoghi consoni ad ospitare questo tipo di eventi». E infine: «Gli organizzatori e, in questo caso, le società sportive interessate, che hanno fornito il medesimo supporto garantito negli eventi tenuti in passato, saranno coinvolti in questa analisi chiedendo loro la disponibilità anche degli impianti di loro proprietà».

Voleva tranquillizzare la folla il giovane a torso nudo, lo zainetto sulle spalle, ascoltato dagli investigatori, e poi completamente scagionato, per i fatti di piazza Castello. Il goffo tentativo ripreso dalle telecamere aveva fatto pensare potesse essere stato lui a scatenare il panico. La visione integrale del filmato da parte degli inquirenti e l'interrogatorio, hanno appurato ben altra realtà. Il giovane, sempre secondo quanto si apprende da fonti investigative, era ubriaco e si vede piangere nel video abbracciato a un paio di amici.

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