Parapiglia in corriera «Presa a calci e sputi»
La corriera sostitutiva della Trento-Malé che porta gli utenti dalla città a Mezzolombardo era piena.
Per questo, quando una signora ha notato una madre con il passeggino lasciato aperto, le ha fatto presente che ostruiva il passaggio e occupava quattro posti.
In effetti il regolamento per il trasporto sui mezzi extra urbani è chiaro: prevede che il passeggino sia messo nella bagagliera o, se questa è piena, che venga portato a bordo ripiegato e posto discosto, comunque in posizione tale da non impedire il passaggio nel corridoio. Apriti cielo. Le osservazioni della signora - secondo quando denuncia - avrebbero dato la stura a insulti, minacce di morte e perfino calci, da parte della madre e di altre due amiche. La passeggera ieri si è recata al pronto soccorso e oggi sporgerà denuncia presso i carabinieri.
Ma andiamo con ordine. Tutto sarebbe iniziato poco dopo mezzogiorno.
«Sono salita sulla corsa sostitutiva delle 12.32 diretta a Mezzolombardo - spiega - La questione è nata perché c'erano quattro signore, che tra loro parlavano arabo, che hanno piazzato un passeggino, occupando quattro posti, oltre ai tre in cui erano seduti».
L'invito fatto dall'autista, al momento di salire, di ripiegare il passeggino, era rimasto lettera morta. «Io mi sono permessa di dire che avrebbero dovuto metterlo nel porta bagagli visto che c'era gente in piedi.
A quel punto è stata la fine: la signora con il bambino mi ha detto che non erano affari miei e ha iniziato a insultarmi, in un italiano perfetto. Io ho risposto che pago il biglietto e che era un mezzo pubblico, dunque erano affari miei». A dare man forte alla signora sarebbero poi intervenute anche le due amiche. «Anche altre persone hanno cercato di spiegare loro che non era corretto lasciarlo in mezzo, ma niente».
Poi la discussione sarebbe degenerata.
«A Grumo volevo fare loro delle foto, perché mi avevano fatto minacce pesantissme. La madre mi ha detto: "Sono buona, ma se non la smetti ti taglio la testa"». A quel punto sarebbe scattata l'aggressione fisica: «Quando ho fatto la foto alla madre del bimbo non ha detto niente, ma l'amica invece mi ha gettato il telefono a terra e mi ha dato dei calci e aggredita, mentre la terza cercava di trattenerla.
Mi hanno anche sputato. Io tentavo di scansarla, ma a quel punto si sono messe a dire che la donna era incinta. Però i calci li dava bene. Io ho iniziato a urlare e ho chiamato il 112».
Anche l'autista, nel frattempo, ha allertato le forze dell'ordine.
«Alla stazione di Mezzocorona centrale - prosegue - sono scese, continuando a inveire contro di me e insultarmi. Se la sono presa anche con un agente fuori servizio».
La donna oggi si recherà dai carabinieri di Mezzolombardo e ieri si è recata in pronto soccorso, anche per un controllo a seguito dello sputo ricevuto in faccia.
«Mi hanno anche accusata di essere razzista. Ma qui il razzismo non centra nulla. È solo questione di educazione e rispetto delle regole».