Meccanici artigiani, si sblocca il contratto
Intesa con Fim e Uilm: aumento di 40 euro
Associazione Artigiani, Fim Cisl e Uilm Uil hanno raggiunto l'accordo per il contratto integrativo provinciale dei 4.000 lavoratori dell'artigianato del settore della meccanica e installazione di impianti. Rispetto alle ultime proposte del versante imprenditoriale, i sindacati hanno strappato un aumento medio mensile di 40 euro, che però a differenza dei 50 euro di premio dell'accordo dello scorso ottobre sono pagati anche nella tredicesima e hanno effetto su straordinari, ferie, Tfr. La Fiom Cgil invece non si è presentata al tavolo della trattativa, denuncia proposte inaccettabili da Assoartigiani e intende applicare l'accordo, disdettato, dell'ottobre 2016.
Presso la sede dell'Ente bilaterale dell'artigianato, la delegazione di Assoartigiani, col presidente Marco Segatta , il direttore Nicola Berasi , i presidenti dei settori interessati, i responsabili sindacali Debora Battisti e Ennio Bordato , e i sindacalisti Luciano Remorini e Federica Bentivegna della Fim e Osvaldo Angiolini della Uilm hanno concordato gli aspetti normativi ed economici per sottoscrivere il nuovo integrativo, che sarà effettivamente firmato il prossimo 28 agosto. Tra i punti dell'intesa, l'aumento salariale di 40 euro, che come detto, a differenza di un premio, diventa quasi parte della paga base, e l'una tantum di 190 euro, che sarà pagata con la retribuzione di ottobre, per la mancata applicazione dell'accordo precedente.
Tra gli altri punti dell'intesa, i primi tre giorni di malattia saranno pagati, sia pur con un meccanismo diverso da quello previsto nell'accordo di ottobre. «Risultato importante che permetterà ai lavoratori di non subire decurtazioni in caso di malattia» affermano Fim e Uilm. Sono confermati i due giorni di permessi aggiuntivi nell'ambito della flessibilità di orario. Si è concordato di evitare l'uso di lavoro a chiamata o voucher, sostituendolo con contratti a termine anche se di breve durata. Vi sono poi capitoli sulla formazione, sul welfare, l'aumento dall'1 all'1,2% della percentuale a carico dell'azienda da versare a Laborfonds.
Di tutt'altro avviso la Fiom Cgil. In una conferenza stampa il segretario confederale della Cgil Franco Ianeselli , la segretaria dei metalmeccanici Manuela Terragnolo e i responsabili della delegazione che trattava con gli Artigiani Michele Guarda e Enrico Albertini hanno spiegato di aver lasciato il tavolo delle trattative a seguito della richiesta della controparte datoriale che chiede l'annullamento del precedente accordo e l'avvio di un nuovo percorso di contrattazione.
«Il contratto in discussione - spiega Guarda - è stato disdettato dall'Associazione Artigiani un mese dopo la sottoscrizione. Per mantenere i rapporti abbiamo aderito al tavolo di confronto avviato poco dopo, precisando l'intenzione di aggiustare solo qualche aspetto, senza cambiare il contenuto dell'accordo. Nei giorni scorsi, invece, è emersa chiaramente l'intenzione di azzerare la piattaforma e ricominciare daccapo. Una richiesta a nostro parere inaccettabile, perché mette in discussione i diritti dei lavoratori».
Per informare adeguatamente gli addetti del settore, la Fiom avvia una campagna di sensibilizzazione e di monitoraggio delle aziende. L'obiettivo è ricordare a tutti che, fino a nuovo accordo, il contratto vigente deve essere applicato. Si prevede di inviare apposite segnalazioni in caso di inosservanza contrattuale da parte delle aziende. «È nostra intenzione evitare il contenzioso giudiziario - sottolinea Terragnolo - che tuttavia non è da escludere in caso di inadempienza».
In serata Ianeselli a proposito dell'accordo raggiunto precisa: «Non faremo valutazioni di merito prima di conoscere i testi. Non sappiamo se e quanto le azioni legali della Fiom abbiano costretto le altre parti a migliorare le previsioni inaccettabili finora prospettate. Resta il fatto che un nuovo accordo, per avere efficacia generale, dovrà avere anche la firma della Fiom. Altrimenti continuerà a valere l'accordo del 2016».