Trento, vandalismi contro la Uil Scritte sulla questione carcere
«La Uil specula sui morti in carcere»; «A Spini si muore la Uil difende i secondini»; «Solidarietà con i detenuti».
Queste le scritte ritrovate questa mattina dai dipendenti delle sedi della Uil del Trentino in via Matteotti a Trento, al civico 20/1, dove si trova la sede della segreteria, e al civico 79, dove invece ha sede la Uil Tucs.
Oltre alle vetrine imbrattate dalle scritte, nel corso della notte sono state anche ostruite le serrature delle porte di ingresso.
Preoccupato il commento del sindacato guidato da Walter Alotti: «C’è la democrazia, e poi ci sono le barbarie dei vandali», si legge nella pagina Fb della Uil trentina, in post che tagga #ignoranza, #approssimazione, #disinformazione, #fanatismo.
«Per Cgil e Cisl quello ai danni della Uil del Trentino è un atto codardo e offensivo. Condanniamo con fermezza quanto accaduto ed esprimiamo piena solidarietà alla confederazione guidata da Walter Alotti.
Azioni di questo tipo purtroppo non sono nuove, ma non sono certamente manifestazioni come questa che possono intimidire le organizzazioni dei lavoratori. Il dissenso è parte fondamentale di una comunità aperta e democratica, ma questo è un modo sbagliato, nei contenuti e nel metodo, di esprimere le proprie idee.
Un modo che non ci appartiene e che non può trovare alcuna legittimazione tra i lavoratori e le lavoratrici trentine», commentano Franco Ianeselli e Lorenzo Pomini, segretari rispettivamente di Cgil e Cisl del Trentino.
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