Alle Crispi la polemica è in cortile I genitori: «Poco spazio per giocare»
Un cortile spoglio, con quattro panchine, nessun riparo quando il sole picchia e poco spazio per correre e giocare; l'altro cortile vuoto, fatto a gradoni come una specie di anfiteatro ma inutilizzato, a quanto pare per ragioni di sicurezza. È iniziato da un mese il quarto anno scolastico nelle scuole primarie Crispi dopo la lunga e costosa ristruttuzione che aveva obbligato al momentaneo esilio dalla sede di via San Giovanni Bosco, ma i disagi per la carenza di spazi per la ricreazione sono ancora lì, identici e irrisolti.
Rabbia e disappunto per la situazione sono riassunti in una petizione predisposta dai genitori e che ha raccolto la bellezza di ottocento firme, portate da una delegazione al presidente del consiglio provinciale alla fine del giugno scorso. La richiesta era quella di lavorare durante l'estate per rendere finalmente adatti ai bambini e agibili gli spazi esterni entro l'avvio del nuovo anno «così come da tempo sollecitato da genitori, insegnanti e dirigente, nel rispetto del benessere e della salute dei bambini, che hanno il sacrosanto diritto di giocare in sicurezza nella loro scuola». È passato più tempo di quanto sperato dai promotori ma martedì il documento sarà all'attenzione della quinta commissione, quella competente sui temi dell'istruzione, del consiglio provinciale.
In realtà i problemi della proprietà del secondo cortile, quello inutilizzato, sarebbero stati risolti da Comune e Provincia che hanno definito esattamente le particelle di pertinenza. A Palazzo Thun sono convinti che non vi siano impedimenti per l'agibilità e che dunque si potrebbe utilizzare anche quello spazio. Una interpretazione che però evidentemente non è così pacifica e condivisa, visto che non sono state installate ringhiere o prese precauzioni e soprattutto che lo spazio resta chiuso.
«Oggi i bambini, che come gli altri stanno otto ore al giorno in aule piccole e stracolme - vengono ammassati nell'unico cortile agibile e sovraffollato in cui è preferibile non correre per ragioni di sicurezza. Possono camminare certo, ma somiglia più a un'ora d'aria che a una ricreazione». Anche perché non possono uscire dal perimetro, un rettangolo, loro assegnato a seconda che si frequenti il primo biennio, la terza o gli ultimi due anni.
La richiesta di installare giochi o arredi, sarebbe gradito ad esempio un gazebo per ripararsi dal sole, è stata presa in carico dal Comune che deve però verificare la compatibilità di interventi del genere con l'utilizzo che del piazzale interno viene fatto nei mesi estivi, quando proprio Palazzo Thun organizza il cinema all'aperto. Altra segnalazione dei genitori è la pericolosità del pavimento, troppo liscio e scivoloso. Ma qui arriva la puntualizzazione dell'amministrazione cittadina che assicura il rispetto delle norme in materia.
Eppure il piazzale resta chiuso e il problema irrisolto. Con rammarico e rabbia da parte dei genitori: «Ci chiediamo - affermano - quanto vengano considerati il parere e il lavoro degli insegnanti ma soprattutto il benessere e i veri bisogni dei bambini. La petizione, dà atto al dirigente scolastico, che pure non era felice di questa iniziativa dei genitori, si essersi a suo tempo mobilitato presso le amministrazioni comunale e provinciale. Che però non si sono ancora mosse. Domani la commissione farà le valutazioni del caso. Non ha il potere per intervenire direttamente ma potrebbe inviare una sollecitazione autorevole nei confronti di Comune e Provincia affinché il problema sia affrontato e risolto. Secondo punto all'ordine del giorno sono le vaccinazioni obbligatorie con la discussione di un disegno di legge presentato dal consigliere Cia che vorrebbe limitare l'obbligatorietà dei vaccini alle iscrizioni agli asili nido.