Scuola, posti per gli insegnanti Rossi vuole la norma salva trentini
Alla fine, per la stabilizzazione degli insegnanti, il Trentino seguirà la strada segnata dall'Alto Adige già nel 2016 e che qui era stata giudicata rischiosa.
In commissione il presidente Ugo Rossi, che ha delega alla scuola, ha infatti annunciato che nella legge di bilancio 2018 sarà inserita una norma analoga a quella adottata dalla Provincia di Bolzano che consente di stabilizzare i docenti con concorsi riservati pescando tra chi ha già lavorato o sta lavorando nelle scuole nel nostro caso trentine.
Questa era una richiesta che era stata fatta dai sindacati della scuola già quando nel 2016 fu approvata la legge trentina sulla «Buona scuola» prevedendola nelle modalità per l'infornata di stabilizzazioni dei precari. Allora era stata annunciata l'assunzione di 1.600 insegnanti, ne sono stati assunti con concorso oltre 1.100.
Il presidente Rossi aveva deciso però di non seguire la via bolzanina, riconoscendo un percorso riservato a chi ha già insegnato nelle scuole del territorio, temendo impugnative da parte del Governo (la legge dell'Alto Adige non è stata impugnata) e ricorsi da parte degli esclusi. Per questo aveva preferito seguire la strada della richiesta di una norma di attuazione che riconoscesse questo potere in capo alla Provincia.
Ma visto che ormai il Governo è agli ultimi mesi di vita e difficilmente nuove norme di attuazione potranno vedere la luce, il presidente Rossi ha deciso inserire la previsione nella legge di bilancio senza attendere la norma di attuazione che non ci sarà, confidando che la nuova ministra all'Istruzione, Valeria Fedeli, più sensibile alle richieste dei sindacati rispetto all'ex ministra Giannini, non solleverà obiezioni.
«Invece che fare i concorsi - ha detto Rossi - i sindacati ci avevano chiesto di stabilizzare chi aveva qualche anno di insegnamento in Trentino tenendo buone le graduatorie. Noi l'anno scorso avevamo detto che un'infornata di concorsi la volevamo fare perché è giusto che possano entrare anche persone che sono fuori dalla scuola se sono brave, tanto ai concorsi tutti si potevano iscrivere. Ora, visto che la norma di attuazione che prevedeva che all'interno dei concorsi nazionali ci fosse una premialità trentina non ha possibilità di essere approvata a breve, abbiamo deciso di fare la norma di Bolzano introducendo anche questa modalità di accesso alle cattedre.
Gli accessi diventerebbero dunque al 50% per concorso e 50% con graduatorie di cui però tra questo il 25% con questa nuova graduatoria trentina».