Chiesa di Santa Maria chiusa, «danno per tutti i turisti»
«La recente decisione di don Andrea Decarli, parroco della basilica di Santa Maria Maggiore, di chiudere la chiesa da mezzogiorno in poi, non può che suscitare molta preoccupazione anche da parte delle guide turistiche del Trentino che giornalmente accompagnano i turisti in visita al tempio che rappresenta uno dei luoghi più significativi del Concilio Tridentino». A parlare è la presidente dell'Associazione guide e accompagnatori turistici del Trentino, Antonina Filosa. Rispetto alle ragioni che hanno portato a questa scelta drastica - «causa continue intrusioni scopo furto e danneggiamento la basilica rimarrà chiusa ogni giorno da mezzogiorno» riportava il cartello sulla porta - l'associazione esprimere «comprensione e piena solidarietà a don Andrea Decarli», ma rivolge anche «un pressante invito all'amministrazione comunale affinché trovi una soluzione al problema e provveda quanto prima a rimuovere le cause che sono alla base di una decisione che non è azzardato definire "allarmante"».
La presidente ricorda che la chiesa di Santa Maria Maggiore è prima di tutto un luogo di culto, «dove la preghiera dovrebbe poter essere espressa da ogni fedele con tranquillità e clima favorevole alla riflessione. Pertanto - evidenzia - chiudere un luogo di culto che ha contribuito alla storia della chiesa significa rinunciare all'espressione delle nostre radici culturali».
Oltre ad essere un importantissimo luogo storico e di fede, viene poi sottolineato, la chiesa di Santa Maria Maggiore è «uno straordinario bene architettonico e monumentale tanto da potersi fregiare del titolo di basilica. A ciò va aggiunto che al suo interno sono conservate opere d'arte di straordinaria importanza, fra le quali spiccano la pala d'altare del Moroni, l'Annunciazione del Falconetto, lo storico organo a canne e la cantoria, capolavoro dello scultore e bronzista Vincenzo Grandi». Caratteristiche che rendono la basilica una delle maggiori attrattive cittadine sotto il profilo storico, architettonico e artistico.
«Si comprenderà pertanto facilmente l'imbarazzo e la difficoltà in cui si vengono a trovare le nostre guide nel riferire ai gruppi di turisti che la basilica - giustamente pubblicizzata come uno dei luoghi della città da vedere e scoprire - non possa essere di fatto visitata per ragioni di sicurezza. In un percorso tematico sul Concilio di Trento non possono davvero mancare due luoghi cardine del Concilio quali il Duomo e la chiesa di Santa Maria Maggiore».
L'associazione, per parte sua, si dice pronta a collaborare per ricercare una soluzione a questo problema «gravemente impattante sui turisti e sui fruitori della cultura e della storia del nostro territorio».