«Vendesi»: il Comune vuole cedere 17 immobili
Il Comune di Trento piazza il cartello «vendesi» su diciassette immobili ritenuti non più «strumentali all'esercizio delle funzioni istituzionali». La ricognizione, obbligatoria per legge ed indispensabile per la redazione del Dup (Documento unico di programmazione) 2018-'20 è aggiornata al 30 settembre e nell'elenco figurano anche i beni di discreto valore clamorosamente invenduti da tempo, come l'ex Ostello di via Manzoni e l'ex municipio di via Belenzani. Sono immobili che rientrano nel risiko delle permute aperto tra Comune, Provincia e Università su cui non c'è ancora un punto fermo. Il Servizio patrimonio del Comune ha predisposto l'elenco dei beni (molti sono in lista da anni) non più strumentali e potenzialmente da dismettere, considerando più fattori: dislocazione sul territorio, accessibilità, contesto ambientale, condizioni manutentive, ubicazione in cui la proprietà pubblica è residuale, inadeguatezza rispetto alle esigenze di insediamento o dei servizi di interesse pubblico o collettivo. Per valutare la dismissione, sono state considerate anche le eventuali spese di investimento per la messa a norma. L'obiettivo, fino ad ora nella sostanza mancato, è quello di «recuperare risorse da investire in opere pubbliche a favore della comunità».
I diciassette immobili (edifici e terreni) sono sparsi sul territorio. Cinque insistono nella circoscrizione Centro Storico-Piedicastello: un alloggio al civico 91 di Corso Buonarroti, il citato ex Ostello tra via Manzoni e via San Martino, una metà indivisa di un edificio in in via Bepi Mor acquisito ex Legge 109/96 (la legge Rognoni La Torre sui beni sequestrati o confiscati per reati di stampo mafioso, ndr), l'ex stazione di lavaggio al cavalcavia di San Lorenzo, immobile per il quale l'Amministrazione sta anche valutando l'ipotesi di abbattimento, infine il citato «Municipio Vecchio» al civico 54 di via Belenzani.
Nella Circoscrizione di Gardolo, sono in vendita l'edificio «Ex Laverda» a Roncafort e l'ex scuola materna «Ghiaie» di via Budapest. A Meano, il Comune intende liberarsi di un'abitazione al civico 7 di via del Malgar e di un pezzo di terreno, gravato da uso civico, in via per Camantolin. Sull'Argentario, sempre gravato da uso civico, c'è da vendere l'edificio ex elementari di via dei Carli a Villamontagna, a Povo un'area residenziale in via Sabbioni, a Mattarello del «Forte Alto» sulla strada dei Forti. Nella circoscrizione Bondone, invece, è l'ex magazzino dei vigili del fuoco di Baselga del Bondone, in via dei Casai, che va alienato, più l'ex scuola elementare di Cadine, pure gravata da uso civico. Nella circoscrizione S.Giuseppe-S.Chiara, da un pezzo sono in vendita gli uffici al civico 24 di via Veneto, nell'Oltrefersina due masi: Maso «Ghiaie del Fersina» in via Fersina e Maso Serafini al Casteller.
Il «Municipio Vecchio» ha un valore stimato di poco superiore a 1,7 milioni, l'ex Ostello di via Manzoni (ultima asta, a vuoto, in due lotti, lo scorso febbraio) 2,82 milioni, il terreno edificabile di Povo circa mezzo milione. Sono immobili che rientrano nella trattativa con Provincia (Patrimonio del Trentino) e Università, da concedere in permuta per riavere in proprietà piazzale Sanseverino. In febbraio, l'assessore al patrimonio del Comune, Paolo Biasioli, aveva spiegato a l'Adige che ci volevano ancora «tre, quattro mesi» per chiudere la trattativa. Che invece non è ancora chiusa.