Insulti e bestemmie ai fedeli Denunciati 4 giovani
Dieci secondi di ingiurie gratuite costeranno cari a un gruppo di giovani nonesi di passaggio in Giudicarie, nel borgo di Saone per la precisione.
Il Primo Novembre, i giovani passavano a bordo della loro Polo sulla retta della frazione del comune di Tione, diretti verso le rispettive abitazioni in Val di Non dopo aver celebrato Halloween la sera prima, in una grossa festa organizzata a Storo.
Verso metà mattina, erano le 10.27 per essere precisi, i presenti lo ricordano bene, transitavano nella tranquilla frazione di Saone e sulla loro destra si sono ritrovati il camposanto del paese, che si vede bene perché fiancheggia proprio la statale, in un tranquillo appezzamento di verde: notando che nel cimitero erano in corso le funzioni religiose per la giornata di Ognissanti hanno ben pensato di abbassare i finestrini, sia quello anteriore che quello posteriore evidentemente per essere certi di essere sentiti, e improvvisare a squarciagola un coretto di ingiurie verso i defunti e bestemmie in direzione dei fedeli raccolti vicino alle tombe dei propri cari.
Il centinaio di persone riunite nel cimitero – praticamente tutta Saone – non ha potuto non sentire visto che il silenzio in quel momento era rotto solo dalla voce, particolarmente pacata, del parroco celebrante arrivato in quel momento alle ultime battute della funzione iniziata una mezzora prima, così in massa le persone si sono voltate in direzione della strada alla ricerca della fonte del disturbo. Fonte che passava veloce sulla statale, nella forma di cinque ragazzi, maschi e tutti fra i 19 e i 22 anni come si scoprirà poi, dentro una Punto, ma gli occhi che seguivano le urla erano tanti e nonostante il passaggio celere dell’automobile qualcuno è riuscito a prendere la targa e il modello dell’utilitaria e a comunicarli alla polizia locale.
Non ci è voluto molto, a quel punto, per risalire al gruppo di amici nonesi: la Polizia locale delle Giudicarie, guidata dal comandante Carlo Marchiori, ha rintracciato il proprietario dell’auto che risultava essere un signore di mezza età, il padre di uno dei giovani si è capito poi.
Comunicate le informazioni ai colleghi della polizia locale dell’Alta Val di Non questi si sono presentati alla porta del titolare del mezzo, che trasecolando ha confermato che in effetti quel giorno l’auto ce l’aveva il figlio, in quel momento non in casa.
E da lì a ritrovare il giovane e risalire ai quattro amici il passo è stato breve: la goliardata post Halloween costerà cara ai giovani che sono stati tutti denunciati per il reato previsto dall’art. 724 del Codice penale, ora depenalizzato, che prevede sanzioni fino a 309 euro a testa e si applica a chi compie qualsiasi pubblica manifestazione oltraggiosa verso i defunti.