Tecnico infedele rubava le monetine dei distributori
Un dipendente (infedele a giudicare dalle accuse) della Dolomatic srl, azienda di Lavis leader in regione nella distribuzione automatica di bevande e spuntini, è stato incastrato dal numero di matricola di quattro banconote.
Quel denaro invece di rimanere nella macchina cambiamonete della Dolomatic dove l’uomo aveva appena fatto un intervento di manutenzione, era invece nelle sue tasche. Colto in flagranza di furto aggravato, il dipendente della Dolomatic venerdì è stato arrestato al termine di un’indagine congiunta condotta dai carabinieri delle stazioni di Lavis e Roverè della Luna. Dopo una notte trascorsa nella camera di sicurezza dei carabinieri di Trento, l’arrestato - un 42enne residente in alta val di Cembra - è stato processato ieri per direttissima. L’imputato, difeso dall’avvocato Claudio Tasin, ha scelto di patteggiare la pena con il pm (6 mesi di reclusione e 300 euro di multa con la sospensione condizionale) guadagnando in questo modo l’immediato ritorno in libertà (ora però rischia il licenziamento in tronco dopo 17 anni in azienda).
Era da tempo che alla Dolomatic avevano notato degli strani ammanchi dai loro distributori in Trentino e Alto Adige. Il legale rappresentante della società circa due mesi fa aveva formalizzato ai carabinieri una denuncia a carico di ignoti perché si erano verificati ripetuti ammanchi di denaro dai distributori senza che ci fossero segni di effrazione. Monete o banconote, per una media di un centinaio di euro al giorno, erano sparite dai distributori installati presso aziende private, una casa di riposo in Alto Adige, persino il 7° Reggimento carabinieri di Laives. Il ladro agiva indisturbato spostando monete e banconote tra distributori e cambiamonete. Il risultato finale era che gli ammanchi non emergevano immediatamente dalla cassa, anche se poi in azienda i conti non tornavano. Si calcola che nel solo 2017 alla Dolomatic siano spariti circa 16 mia euro.
L’assenza di segnali di scasso sui distributori e l’approfondita conoscenza delle gettoniere facevano pensare che il ladro fosse da ricercare all’interno della Dolomatic stessa. I sospetti pare siano caduti in particolare su un dipendente che operava con frequenza nei siti dove erano avvenuti gli ammanchi.
Venerdì gli investigatori hanno di fatto preparato una «trappola». Presso un’azienda di Roverè della Luna, dove sono presenti distributori Dolomatic, sono state fotografate le banconote inserite nel cambiamonete. Poi il distributore di bevande è stato messo fuori servizio. I carabinieri, debitamente appostati, hanno atteso l’arrivo del tecnico Dolomatic su cui cadevano i sospetti.
L’uomo, dopo aver ultimato l’intervento di manutenzione, provvedeva a spostare dalla macchina delle bevande alcune monete inserendole nel cambiamonete. Da questa infine prelevava tre banconote da 10 euro e una da 5. Fermato all’uscita dell’azienda, il dipendente Dolomatic alla fine consegnava ai carabinieri i 35 euro sottratti. Le banconote avevano gli stessi numeri di quelle fotografate dai carabinieri. L’uomo veniva dunque arrestato. L’accusa di furto, aggravato dal mezzo fraudolento e dall’abuso di prestazione. Naturalmente è limitata solo ai 35 euro, non al totale degli ammanchi che, secondo Dolomatic, ammonterebbero a quasi 50 mila euro.