Carabinieri del Nas nelle case di riposo: tutto ok
I controlli durante le festività natalizie: tutto ok
È stato controllato l’operato dei sanitari, degli inservienti e di chi, nelle case di riposo, si occupa dei conti. L’obiettivo è di verificare che gli anziani e le persone disabili o non autosufficienti che necessitano di cure e di sostegno siano assistiti nel migliore dei modi, sia dal punto di vista sanitario che umano. E naturalmente la salute passa anche dai piatti: analisi sono state effettuate sulle pietanze preparate e somministrate agli ospiti. I carabinieri del Nas, il nucleo antisofisticazione, nel periodo festivo che si è concluso ieri sono tornati nelle case di riposo del Trentino Alto Adige.
Dopo i controlli del 2016 che avevano evidenziato il buon funzionamento delle strutture, fra Natale 2017 e questi primi giorni del 2018, gli investigatori della salute si sono presentati in dieci case di riposo trentine. Gli accertamenti confermano i risultati precedenti: non sono state trovate irregolarità.
Nessuna brutta sorpresa sotto l’albero, dunque, per i trentini che hanno a cuore la salute delle persone care ricoverate nelle strutture: le indagini dei carabinieri del Nas hanno portato un bel regalo. Tutto funziona bene nella case di riposo di Povo, Cadine, Valle dei Laghi, Cavedine, Mezzolombardo e Mezzocorona per la Rotaliana, Pergine per la Valsugana, ed ancora Storo, Brentonico e Vallarsa. Controllate anche le case di riposo dell’Alto Adige con il medesimo risultato: nessuna irregolarità contestata, quindi nessuna sanzione, e nessuna persona segnalata all’autorità giudiziaria.
Le verifiche, effettuate a campione, hanno riguardato le strutture a 360 gradi, dalla sterilizzazione dei materiali alla presenza del personale durante i turni, dalla qualità del cibo al funzionamento dei campanelli di emergenza, dalle scadenze dei medicinali al numero di letti.
L’esito dell’operazione nella nostra regione si scontra con una realtà che, a livello nazionale, è assai differente. A Bologna, lo scorso mese, è stata sospesa l’attività di una struttura ricettiva per non autosufficienti: riscontrati dai carabinieri ambienti non autorizzati e non idonei, e farmaci scaduti. A Ferrara sono stati sorpresi due sanitari «abusivi», ossia personale che svolgeva le mansioni di infermiere senza averne titolo. La discrepanza fra la realtà del Trentino Alto Adige e altre zone d’Italia è evidente anche nei numeri. Questi i dati nazionali: 133 le persone arrestate per i reati di maltrattamento, truffa al servizio sanitario, ma anche corruzione e peculato; su 19mila obiettivi controllati, le irregolarirà sono state 10mila, il 70% delle quali di rilevanza penale; sono state elevate multe per complessivi 3 milioni e 60 mila euro. Sono cifre che comprendono l’intera l’attività del Nas in ambito sanitario nel corso del 2017, con visite periodiche in strutture sanitarie e socio-assistenziali pubbliche e private, in aziende della filiera del farmaco.
I controlli hanno portato al sequestro o alla sospensione di 169 strutture, quali ambulatori medici e dentistici, strutture ricettive per anziani, laboratori di analisi e aziende commerciali di prodotti ad uso sanitario e medicale, per un valore complessivo di oltre 121 milioni di euro. Oltre 3mila persone sono state denunciate, mentre 1.862 sanzionate. «Le attività dei Nas - viene evidenziato in una nota del ministero della Salute - sono state realizzate attraverso una pianificata e articolata strategia a livello nazionale, basata sia su dettagliati piani ispettivi».