Passa agli amici il numero della squillo Condannato a 1 anno e 4 mesi
Aver segnalato a conoscenti il numero di una prostituta costa caro ad un operaio 58 enne della valle di Fassa. L’uomo è stato condannato per induzione alla prostituzione per aver segnalato a potenziali clienti i contatti della ragazza, una romena di 23 anni. La pena inflitta è di 1 anno e 4 mesi di reclusione e 1.000 euro di multa. L’imputato, difeso dall’avvocato Luca Talmon, ha ottenuto comunque i doppi benefici: non menzione e sospensione condizionale della pena.
Al 58enne fassano gli inquirenti sono arrivati indagando sulla giovane prostituta. La donna era finita sotto inchiesta per estorsione. «Sono minorenne: paga o ti metto in un mare di guai..». È la richiesta, ricattatoria, che si sentì rinfacciare un 36enne della Val Rendena. L’uomo aveva scambiato foto intime via internet con la prostituta che poi aveva anche incontrato. I realtà la ragazza era maggiorenne, ma aveva approfittato della situazione.
Impaurito, il cliente in un primo momento consegnò il denaro richiesto: in totale 1700 euro. La romena però commise due errori, imperdonabili. Non solo portò all’esasperazione la sua vittima con richieste di denaro sempre più frequenti, ma scelse, per farsi pagare, la via meno opportuna per chi voglia agire nell’ombra: accrediti su una carta prepagata legata ad un conto corrente. Alla fine il cliente ricattato fece la scelta più giusta: denunciare l’accaduto ai carabinieri che arrestarono la prostituta.
Quel procedimento penale ebbe poi uno sviluppo imprevedibile. Sotto inchiesta insieme alla ragazza (che poi ha patteggiato la pena) finì anche il 58enne fassano. Secondo l’accusa, l’imputato avrebbe fornito a terze persone, che evidentemente potevano apprezzare le prestazioni offerte, il numero di telefono della ragazza romena. Il capo di imputazione cita almeno quattro persone con le quali la donna poi si sarebbe accordata per prestazioni sessuali.
L’operaio però respingeva in toto le accuse. Come spiegare allora la conoscenza, sconveniente, tra il 58enne della valle di Fassa e la prostituta 23enne? La difesa sostiene che i contatti telefonici tra i due erano collegati all’inserzione pubblicata dall’operaio per la vendita di un’auto. Al processo hanno deposto anche i presunti clienti che hanno negato di aver mai incontrato la squillo. Ma questo, evidentemente, non è bastato a scagionare l’imputato.