Trentino, in aumento sfratti e pignoramenti Esecuzioni salite del 6% A rischio 1.500 famiglie
Nel giro di un anno, tra metà 2016 e metà 2017, in Trentino hanno perso la casa, il laboratorio artigianale, il piccolo albergo 898 famiglie e titolari di imprese. Sono 50 casi in più dell'analogo periodo dell'anno precedente, pari a un aumento del 5,9%. Il balzo più consistente si registra nel circondario di Trento con 627 tra sfratti e pignoramenti, in crescita del 9,4%. A Rovereto le esecuzioni immobiliari complessive sono 271, in linea con l'anno precedente. I nuovi provvedimenti diminuiscono, ma quelli accumulati e pendenti al 30 giugno dell'anno scorso sono aumentati del 5% a 1.486. Quasi 1.500 famiglie quindi sono a rischio di perdere l'immobile di proprietà o in cui vivono in affitto.
Il quadro dell'emergenza casa e capannoni di piccole imprese emerge dai dati presentati nella relazione di inaugurazione dell'anno giudiziario dal presidente della Corte d'Appello di Trento Gloria Servetti . Le statistiche sui procedimenti sono riferite, appunto, all'anno giudiziario e quindi al periodo che va dal 1° luglio 2016 al 30 giugno 2017 e vanno confrontate con l'analogo periodo precedente, che va da metà 2015 a metà 2016. I dati sono dettagliati per circondario dei tribunali di Trento, Rovereto e Bolzano.
I procedimenti per convalida di sfratto sono in aumento a Trento e in diminuzione a Rovereto. A Trento si contano 321 provvedimenti sopravvenuti, cioè nuovi, contro i 319 dell'anno precedente. I procedimenti definiti, che danno luogo all'esecuzione dello sfratto, sono 306, dieci di più dei 296 del periodo precedente. A metà 2017 restavano pendenti 34 provvedimenti di sfratto.
A Rovereto invece i nuovi sfratti sopravvenuti sono 137 rispetto ai 151 precedenti, che erano stati un record. I procedimenti definiti sono 129 contro i 157 del 2015-2016. A fine periodo restavano pendenti 15 procedimenti.
Gli ultimi dati disponibili sugli sfratti di fonte Ministero dell'Interno riguardano il 2016 e avevano visto un balzo del 70% dei nuovi provvedimenti emessi dai Tribunali della provincia (323), un calo del 13,5% delle richieste di esecuzione (288) e un aumento del 13,3% degli sfratti eseguiti, cioè delle persone e famiglie che hanno dovuto effettivamente lasciare l'abitazione in cui vivevano.
Più pesante il capitolo pignoramenti, che vede incrementi in entrambi i circondari. A Trento le nuove esecuzioni immobiliari sono 384, di cui 3 esattoriali, cioè in capo all'Agenzia delle Entrate. Nell'anno precedente erano 403. I procedimenti definiti invece sono 321, cioè 44 in più dei 277 dell'anno prima. A fine periodo sono pendenti 1.130 provvedimenti, quasi un centinaio in più rispetto ai 1.032 precedenti.
Nel circondario di Rovereto le esecuzione immobiliari sopravvenute sono 100, di cui 2 esattoriali. L'anno prima erano 129. Ma anche nella città della Quercia i procedimenti definiti sono in aumento: 142 contro i 118 precedenti. A fine periodo si contano 307 procedimenti pendenti, rispetto ai 332 dell'anno precedente.
«Sulle esecuzioni immobiliari ci sono 30-35 udienze ogni venerdì, non stupisce che i numeri siano così elevati - spiega l'avvocato Barbara Maseri di Sos Utenti - I casi più tipici sono quelli di esecuzioni a danno di soci di piccole attività economiche che sono illimitatamente responsabili in caso di crisi dell'impresa o che hanno dato garanzie immobiliari per l'attività. Ma le garanzie spesso sono familiari: la moglie per il marito, il padre per il figlio, è capitata anche una garanzia data dalla figlia per il padre per un albergo a gestione familiare».
«C'è gente che perde la prima casa perché fortemente indebitata» precisa Maseri. Va ricordato che il divieto di pignoramento della prima casa è stato introdotto per gli agenti della riscossione, a suo tempo Equitalia, ma non per i creditori privati come le banche o qualsiasi altro soggetto che non sia il fisco o lo Stato.
«Ma in genere viene pignorato tutto, compresa la casa d'abitazione del garante - sottolinea Maseri - Anzi spesso siamo davanti a situazioni di sovragaranzia, dove il valore degli immobili a garanzia è molto più elevato di quello del debito. Alcune Commissioni tributarie hanno stabilito che l'Agenzia delle Entrate aveva pignorato più del necessario». Il debitore, prosegue l'avvocato, potrebbe avviare un'azione di riduzione del valore pignorato. Ma qui scatta il problema del calo dei valori immobiliari e, per fare un esempio, l'albergo potrebbe essere valutato molto meno. «Con ulteriore danno per l'esecutato».