Mediaworld, lavoro a rischio C'è lo sciopero il 3 marzo
Acque agitate e timori per l’occupazione nelle grandi catene dell’elettronica di consumo, presenti anche a Trento.
Acque agitate e timori per l’occupazione nelle grandi catene dell’elettronica di consumo, presenti anche a Trento.
Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs, unitamente al coordinamento unitario delle delegate e dei delegati di Mediamarket, l’azienda italiana del gruppo tedesco Metro, hanno proclamato lo sciopero nazionale dei lavoratori dei negozi Mediaworld per l’intera giornata di sabato 3 marzo.
La mobilitazione, spiegano i sindacati, scaturisce dalle azioni che l’impresa sta mettendo in atto, in particolare la chiusura al 31 marzo dei punti vendita di Grosseto e Milano Stazione Centrale, la cessazione definitiva del contratto di solidarietà il 30 aprile con rischio esuberi, l’eliminazione dal prossimo 1° maggio della maggiorazione domenicale del 90% riconoscendo il solo 30% previsto dal contratto nazionale.
L’obiettivo di Mediamarket sarebbe di rendere tutti i punti vendita economicamente sostenibili dopo la perdita di 17 milioni di euro nel bilancio 2017 e l’andamento negativo di molti negozi. Trento non è tra questi, ma i sindacati sono preoccupati e il 3 marzo la protesta toccherà anche il negozio di via Brennero.
Come è già noto, la crisi ha colpito anche una parte dei negozi a marchio Euronics, quelli che fanno capo alla Galimberti di Milano cioè, in Trentino, il negozio allo Shop Center di Pergine. Sembrano confermate le ipotesi che parlano di una vendita di parte dei negozi, Pergine compreso, a Unieuro.
Altra catena nei guai è Trony, con la società Dps in concordato e 800 posti di lavoro a rischio in tutta Italia. Ma a Trento i negozi Trony fanno capo a Elettrocasa, che non è in crisi, e l’azienda e i sindacati escludono ripercussioni in provincia, anche se l’allerta rimane.