Violenza contro disabile A processo un 35enne
Lesioni aggravate perché commesse ai danni di un disabile. È un’imputazione odiosa quella contestata ad un romeno di 35 anni. Odioso era anche il fatto: insulti seguiti da botte e calci alla sedia a rotelle su cui sedeva un disabile che viaggiava in autobus con la figlia.
La vicenda risale al 25 maggio dell’anno scorso. Il disabile, cittadino marocchino invalido al 100% e dunque costretto a muoversi solo con la sedia a rotelle, saliva in compagnia della figlia (minorenne) sull’autobus numero 8. Durante il viaggio l’uomo e la figlia venivano importunati dal romeno che li invitava a non parlare e a rimanere zitti. Poi l’aggressività aumentava e l’uomo dava della «puttana» alla ragazzina minorenne. Non solo, tirava loro contro dei pezzi di pesca che si toglieva di bocca.
Il disabile invitava la figlia ad ignorare il passeggero molesto, ma non sortiva l’effetto sperato.
Anzi, la situazione si faceva ancor più spiacevole. L’imputato «si alzava dal suo posto e si avvicinava ad (omissis) - si legge sul capo di imputazione - gli metteva il viso a pochi centimetri dal viso e gli urlava “state zitti, siete delle merde...”». Poi colpiva il disabile con calci alle gambe e al ginocchio sinistro e con pugni al torace. Inoltre «prendeva a calci anche la sedia a rotelle su cui questi viaggiava».
L’aggressore veniva bloccato dall’autista dell’autobus e da altro personale di Trentino Trasporti intervenuto in supporto. Mentre scendeva dall’autobus in via Romagnosi il romeno sputava contro il marocchino e minacciava pure la figlia minorenne.
L’imputato, persona con problemi vista la recidiva specifica, ha patteggiato in continuazione con un’altra condanna analoga ulteriori due mesi di reclusione.