Scoperto il vandalo che sparava alle auto in val di Sole
Il responsabile del danneggiamento dei cristalli di numerose auto parcheggiate a Dimaro-Folgarida, Monclassico e Croviana ha un nome. Si tratta di un ventiquattrenne, residente nella zona. A scoprirlo sono stati i carabinieri dell’aliquota operativa della compagnia di Cles, che hanno condotto le indagini insieme ai colleghi delle stazioni di Malé e Rabbi.
Che si trattasse di atti di mero vandalismo è apparso subito assolutamente chiaro (dalle autovetture prese di mira non era mai stato trafugato nulla), come pure che il responsabile dovesse essere cercato tra la popolazione locale (troppo lungo il periodo di tempo interessato dal fenomeno per poter pensare ad un turista, insomma a gente di passaggio), tra coloro che potevano disporre di un’arma ad aria compressa (evidente su alcuni cristalli il foro provocato dal passaggio di un proiettile del genere utilizzato da tali armi).
Questi i punti di partenza di un’inchesta che ha trovato la sua svolta in una «informazione» raccolta nei primi giorni di febbraio dai carabinieri di Rabbi: un cittadino del posto, mentre si trovava presso la stazione ferroviaria di Dimaro, aveva avuto la sensazione che una persona a bordo di una vecchia utilitaria di colore bianco avesse sparato con un’arma ad aria compressa. All’uomo erano sfuggiti alcuni particolari della targa dell’auto ma non il modello, di cui era assolutamente certo.
I carabinieri, ritenendo di poter collegare la segnalazione con gli atti di vandalismo verificatisi in val di Sole, si sono messi alla ricerca del veicolo. Hanno così potuto individuare il ventiquattrenne che in passato si era pure mostrato interessato all’acquisto di un’arma ad aria compressa, di quelle che avrebbe potuto detenere in mancanza di un porto d’armi.
Nel primo pomeriggio di ieri i militari hanno atteso che il sospettato rincasasse per eseguire una perquisizione. Il giovane, prima ancora di aprire la porta di casa, ha ammesso le proprie responsabilità. Successivamente ha consegnato la sua pistola ad aria compressa, 8 caricatori di propellente e 1.500 pallini metallici aventi un diametro di 4,5 millimetri. «Il tutto acquistato on-line pochi giorni prima che iniziasse a provare le sue abilità balistiche prendendo di mira un po’ di auto in sosta« spiegano i carabinieri.
In caserma i militari - oltre a notificargli la denuncia per danneggiamento aggravato e continuato, il sequestro di arma e munizioni, nonché una sanzione amministrativa di oltre 1.000 euro per aver disatteso il divieto di portare fuori di casa la pistola - hanno voluto mostrargli alcuni video tratti dal web: il ragazzo, che ha parlato del suo gesto come di «uno stupido gioco», si è così potuto rendere conto della potenziale lesività dell’arma di cui si era munito e che aveva preso ad usare con fin troppa leggerezza. Sul proprio cellulare, infatti, il ragazzo aveva archiviato diversi esaltanti video che lo ritraevano in azione con la sua pistola.