Addio Giuseppe Negri Fu presidente del Bim Adige
Si è spento nella sua abitazione a Tres, sabato sera. Giuseppe Negri, 71 anni, presidente del Bim dell’Adige, se ne è andato all’improvviso. Stava bene, di recente aveva anche affrontato il cammino di Santiago de Compostela senza problemi, come ricordano la moglie Maria e i figli Andrea e Massimo. «Commozione, gratitudine, rispetto: sono queste le prime parole che ci aiutano a descrivere il pensiero che vorremmo dedicare ad una persona che ha speso un’intera vita a servizio del bene comune» evidenzia il presidente della Provincia Ugo Rossi.
Nato a Sondrio nel 1946, Giuseppe Negri è stato dirigente della Ripartizione II della Regione Trentino Alto Adige Südtirol ed ha ricoperto diversi incarichi, da segretario ed amministratore comunale fino a diventare presidente del Consorzio dei comuni del bacino imbrifero montano dell’Adige, carica alla quale era stato riconfermato tre anni fa.
«Lo ricordiamo in particolare per il suo impegno a dare ai territori rurali e montani una reale prospettiva di uscita dalla crisi su basi di sussidiarietà, efficienza e cooperazione, come egli stesso amava dire», ha evidenziato Rossi ricordando il protocollo di intesa firmato con la Provincia e lo stesso Bim che ha impegnato oltre 4,5 milioni di euro per finanziare progetti di riqualificazione ambientale attraverso l’impiego di lavoratori rimasti senza impiego. Una declinazione particolare del Progettone che ha ricevuto anche il plauso del Ministero del lavoro.
Giuseppe Negri visse per molti a anni a Mezzocorona, dove per dieci anni - dal 1990 al 2000, con il sindaco Marco Trapin - ricoprì l’incarico di assessore comunale alla cultura. Fondò la manifestazione «Solstizio d’estate», rassegna nata in Rotaliana ma di respiro regionale. Il suo impegno nell’ambito culturale è stato riconosciuto anche negli ultimi anni, vissuti a Tres, il paese d’origine della madre.
La scorsa estate era stata organizzata la rievocazione storica di un matrimonio rinascimentale che aveva avuto realmente luogo a Tres: la storia venne scoperta proprio da Giuseppe Negri, che era anche stato chiamato a far parte, quale esperto storico, della commissione per il comune di Predaia incaricata di valutare gli elaborati per lo stemma ed il gonfalone del nuovo comune. A fine marzo era stato tra i relatori di una serata organizzata dall’associazione culturale «Orgoi Nones» a Sanzeno, sul tema «Occupazione giovanile».
Lo ricorda Paolo Forno, sindaco di Predaia in Val di Non: «Persona squisita e rispettata da tutti, se ne va un grande uomo». Il cordoglio anche dalla val di Fassa, dove Luca Guglielmi, segretario politico dell’associazione Fassa, scrive: «Se ne va un importante pezzo di Trentino che tutti coloro che lo hanno conosciuto rimpiangeranno per incisività operativa e pacatezza risolutiva». Elena Testor, Procuradora del Comun General de Fascia e onorevole di Forza Italia: «Ho sempre apprezzato la determinazione e l’incisività (quasi maniacale) del dottor Negri, anche quando le risorse economiche non erano più quelle dei famosi anni d’oro e tante, troppe componenti del tessuto amministrativo mettevano in discussione la grande opportunità del Bim quale ente».
Il funerale verrà celebrato domani 10 aprile alle 15 presso la chiesa parrocchiale di Tres.