Oggi la festa degli infermieri, ma la situazione è difficile
Il 12 maggio 1820 è nata Florence Nightingale, la fondatrice delle Scienze infermieristiche moderne. E oggi è quindi la giornata internazionale dell'infermiere: un mestiere fondamentale, troppo spesso sottovalutato.
IL COMUNICATO OPI
L'infermieristica nel 2018 è moderna e dinamica. E' la straordinaria opportunità di agire la professione in diversi ruoli, aree professionali e realizzare il proprio percorso di sviluppo professionale in diversi ambiti: clinico-assistenziale, formativo, organizzativo e ricerca.
In questa giornata internazionale degli infermieri vogliamo ringraziarTi per aver dedicato la tua professionalità alla cura del paziente di tutte le età...
Il 12 maggio è diventato l’occasione per far sì che la professione infermieristica “parli un po’ di sé” con le persone ricoverate negli ospedali, con gli utenti dei servizi territoriali, con gli anziani, con gli altri professionisti della sanità, con i giovani che devono scegliere un lavoro, con tutti coloro – insomma – che nel corso della propria vita hanno incontrato o incontreranno un infermiere.
Per celebrare fra colleghi questa giornata e comunicarla ai pazienti, Ti invitiamo a lasciare un commento con una frase positiva.
Che sia una giornata di festeggiamenti, condivisione, partecipazione, confronto e orgoglio. Essere infermiere...auguri a tutti Noi!
Il Consiglio Direttivo e Revisori dei Conti OPI Trento
LA SITUAZIONE NAZIONALE
Stretti tra turni massacranti, straordinari e lavoro notturno, in Italia lavorano circa 450.000 infermieri, vero e proprio tramite tra il medico e il paziente. Una figura professionale sempre più complessa, che, in occasione del World Nurse Day, vuol parlare di sé ai cittadini. Da incontri nelle piazze a eventi sulla prevenzione, sono decine le iniziative organizzate in tutta Italia dalle Federazioni Provinciali delle Professioni Infermieristiche (OPI) per il 12 maggio, Giornata Internazionale dell'Infermiere, per la prima volta patrocinata dal Ministero della Salute. Un giorno che la Federazione Nazionale degli Ordini (Fnopi) ha voluto celebrare con un manifesto affisso negli ospedali e negli ambulatori, per parlare della professione ai cittadini.
"In quelle righe - spiega Barbara Mangiacavalli, presidente Fnopi - lo spieghiamo in modo chiaro: ci mettiamo la faccia. Siamo il terminale del Sistema salute, costituiamo la sua linfa vitale. Ci mettiamo inoltre le braccia, la schiena, le mani. Ma - aggiunge Mangiacavalli - ci mettiamo anche la testa", perché "ci formiamo e ci specializziamo nelle Università". Un lavoro impegnativo, che lo è ancor di più per le condizioni in cui gli infermieri si trovano a operare, tra sovraccarico di lavoro e blocco delle assunzioni: ne mancano all'appello infatti almeno 20mila in ospedale e 30mila sul territorio.
Se quella dell'infermiere è una professione per definizione 'in prima linea', questo vale doppio nel caso dei 8.843 infermieri, tra cui anche tanti italiani, che collaborano con Medici Senza Frontiere. Un esercito coraggioso oltre che preparato, che ogni giorno fornisce cure mediche salva-vita in 72 paesi del mondo, sfidando guerre, terremoti, carestie ed epidemie. "Chi lavora come infermiere per MSF - spiega Tamara Candiracci, infermiera e career manager degli infermieri italiani dell'associazione - può sentire in prima persona come esserci faccia davvero la differenza tra la vita e la morte per i nostri pazienti".
Nella giornata ricorre anche il ventennale della nascita del sindacato di categoria Nursind, nato nel 1998 a Roma: "da allora è il sindacato di categoria con il maggior consenso nel comparto sanità (più di 32.000 voti)", spiega in una nota, con la quale chiede "che sia riconosciuta la dignità professionale degli infermieri italiani. Chiediamo quindi prioritariamente dotazioni organiche adeguate e stipendi adeguati alle responsabilità connesse all'esercizio professionale".