Stretta sull'Imis agevolata ai contadini Nel mirino case e agriturismi
Controlli più mirati sugli immobili che vengono dichiarati rurali e che, per questo motivo, possono ottenere agevolazioni sulle tasse da pagare sugli edifici stessi. A decidere di rendere più stringente la griglia delle verifiche è il Servizio Catasto attraverso una determinazione firmata dal responsabile Roberto Revolti. In particolare, se rimane la quota del 2% delle domande presentate nell’anno come limite entro cui realizzare il controllo, si precisano meglio le categorie di richieste per le quali si procede all’ulteriore controllo.
Sotto la lente, così, tra le alcune centinaia di domande controllate annualmente, andranno quest’anno quelle relative alle richieste di ruralità dei fabbricati con la qualifica di agriturismi, agli immobili classificati catastalmente come D/10 ovvero quelli che dovrebbero servire alle attività agricole (come cantine sociali o stalle, magazzini per le mele e la conservazione della frutta in generale). Ma un altro faro si accenderà anche sugli immobili destinati ad abitazione per l’agricoltore e che hanno una superficie catastale superiore a 250 metri quadri.
La determinazione pubblicata lo scorso 3 maggio e che annuncia i controlli sulle domande presentate nel corso del 2017 lo spiega in maniera chiara.
Il Servizio Catasto spiega che si intende «procedere all’attività di controllo a campione, per ciascun distretto catastale del 2% delle domande presentate alla data del 31 dicembre 2017, escludendo le domande già sottoposte a controllo per i due anni precedenti, formando il campione da sottoporre all’attività di accertamento secondo» i seguenti criteri. Ovvero: «il 30% delle domande contenenti unità con destinazione agriturismo (unità appartenenti alla categoria A e alla categoria D)» e poi «escludendo le domande già estratte» per gli agriturismi «il 30% delle domande contenenti unità appartenenti alla categoria D/10» ossia i fabbricati rurali destinati a supportare direttamente l’attività agricola. In questo caso il tipico caso è quello relativo al magazzino frutta o alla cantina a servizio della cooperativa vinicola.
Ma non basta, successivamente a tali verifiche, al netto delle altre tipologie di domande da analizzare, si analizzerà «il 20 % delle domande contenenti unità immobiliari abitative con superficie catastale pari o maggiore di 250 metri quadri». Inoltre, «escludendo le domande già estratte ai punti» precedenti «il 20% delle domande che non contengono i criteri di selezione previsti dai punti precedenti». Infine, il Catasto intende «procedere al controllo puntuale di tutte le domande per le quali siano sorti fondati dubbi in ordine alla veridicità delle dichiarazioni rese, anche segnalate da parte dei Comuni».