Incidente a Zambana, i colleghi di Omar: «Era insostituibile»
«Siamo ancora tutti sotto shock: Omar era una colonna qui, una persona sempre disposta a spendersi per tutti». Avrebbe dovuto essere una giornata piena di entusiasmo, quella di ieri al «Le Blanc - Hotel & Spa» di Vason. La data che ha segnato l'avvio della stagione estiva È stata, invece, una giornata triste come non mai, come spiega il direttore Mattia Todesca.
«Omar era con noi da sette anni e non è un caso, segno delle sue capacità e della sua importanza per tutti noi: era un lavoratore indefesso, una persona determinata, generosa, squisita. Quando venerdì sera abbiamo saputo dell'incidente siamo rimasti tutti senza parole. Non è stato facile ritrovarci qui stamattina (ieri, ndr), senza di lui».
Omar Bouzellif (primo da destra nella foto ), la vittima dello schianto di Zambana di venerdì scorso, aveva iniziato come tuttofare e negli anni aveva saputo dimostrare le sue capacità: «Anno dopo anno aveva sempre saputo crescere, dimostrando le sue qualità in cucina fino a diventare capopartita. Ma al di là delle sue doti come lavoratore e del suo impegno che lo portava ad essere sempre il primo ad arrivare e l'ultimo ad andarsene, era insostituibile come persona, per il suo carattere, la sua generosità. Era la classica persona che se ti vedeva sollevare una penna ti chiedeva se avevi bisogno di una mano. Aveva saputo dimostrare giorno dopo giorno i propri talenti proprio come quotidianamente mostrava a tutti le due doti umane».
Anche il titolare della struttura, saputo della tragedia che ha colpito Omar, ha voluto subito raggiungere il Trentino dal Bresciano, dove vive, anche per manifestare la sua vicinanza alla famiglia di Omar: «I suoi figli erano la sua energia, ora che la moglie è rimasta sola con loro stiamo cercando di capire come poterla aiutare. Le staremo vicino, il nostro titolare è già salito in valle di Non per manifestarle tutto il nostro affetto e la nostra concreta vicinanza personalmente».
Sul fronte delle indagini, i carabinieri stanno ancora definendo il preciso quadro dell'accaduto anche se, come già era emerso nelle immediatezze del tragico frontale venerdì pomeriggio, pare farsi sempre più remota la possibilità che Bouzellif possa aver invaso la corsia opposta per tentare un sorpasso azzardato. Stando aglie elementi raccolti fino a questo momento le ipotesi più accreditate sarebbero quelle del malore o della distrazione e in second'ordine quella del colpo di sonno.
Sul fronte della solidarietà, a mobilitarsi in queste prime strazianti ore per i familiari di Omar non sono solo i colleghi ed i datori di lavoro del quarantaseienne, ma anche gli appartenenti all'associazione islamica «Arcobaleno» di Taio, presieduta da Mokhtar Chioua, che hanno già avviato una raccolta di fondi in modo da assicurare una concreta vicinanza alla moglie Fatima ed ai figlioletti della coppia.
Per volere della famiglia di Bouzellif, la salma di Omar sarà trasferita in Marocco, per essere tumulata nel suo paese natale, nei pressi della città di Fes