Malore a Jesolo: muore mentre fa il bagno al mare La vittima è Renzo Righi, 76 anni, di Rovereto
Dramma ieri nel tardo pomeriggio sulla spiaggia del Comune di Cavallino - Treporti, nella laguna di Venezia, dove un uomo, Renzo Righi, di 76 anni, ha perso la vita mentre si trovava in acqua.
La vittima, di Rovereto, per molti anni tecnico all’interno della Grundig, molto conosciuto ed apprezzato anche per il suo impegno sportivo poiché partecipava alle gare master di sci, aveva dunque deciso di trascorrere qualche ora al mare, per cercare un po’ di sollievo al caldo intenso di questi giorni.
Tutto è purtroppo avvenuto in una manciata di minuti, sulla grande spiaggia che si trova davanti al campeggio Union Lido, alla presenza di decine di turisti che hanno assistito sgomenti alla scena.
La situazione è infatti improvvisamente precipitata per motivi ancora tutti da accertare: testimoni hanno così raccontato che, dopo aver trascorso qualche tempo sulla spiaggia, l’uomo verso le 18 ha deciso di entrare in mare per fare il bagno. Righi si è incamminato lentamente, percorrendo un breve tratto sul fondale ancora basso. Poi, mentre si trovava in acqua non troppo profonda, circa un metro e mezzo, l’uomo sarebbe stato improvvisamente colto da malore perdendo i sensi e scivolando con la testa sott’acqua.
Mentre ancora si cercava di capire cosa stesse succedendo, i presenti hanno immediatamente dato l’allarme ed hanno chiamato i soccorsi, sempre presenti su questo tipo di spiagge attrezzate. Nel frattempo in diversi si sono tuffati per prestare i primi essenziali soccorsi e cercare di riportare l’uomo fuori dall’acqua. In particolare, gli addetti al salvataggio del Campeggio Union Lido sono intervenuti nel giro di pochi secondi, riuscendo a recuperare Righi e a riportarlo sulla battigia. A quel punto sono partite le manovre per rianimare lo sfortunato roveretano, con la speranza, purtroppo poi rivelatasi vana, di ripristinare le funzioni vitali.
A dare man forte ai bagnini, è intervenuto altro personale dipendente dal campeggio, tra cui gli addetti della security ed il medico di turno al camping: l’Union Lido è infatti di una struttura molto vasta che ospita un gran numero di turisti e per questo dotata di ogni servizio di sicurezza.
Sul posto sono intervenuti anche i volontari della Croce Verde che hanno fatto il possibile per proseguire con le procedure di rianimazione. I continui e disperati tentativi di stabilizzare il paziente però non sono andati a buon fine e, dopo aver fatto tutto il possibile, per i soccorritori non è restato altro che constatare il decesso dell’uomo. Saranno necessari altri accertamenti, ma da un primo esame l’ipotesi più plausibile resta quella di arresto cardiocircolatorio.
Il bagnino che è intervenuto lavora per la Security Gard, società che si occupa tra l’altro anche della sicurezza sui laghi trentini. E nulla ha potuto fare, per salvare Righi. «Non appena è stato lanciato l’allarme - spiega il responsabile, Mauro Zambaldi - ha raggiunto l’uomo con la moto. Ma era già incosciente».
Immancabili le procedure di rito, con gli uomini della Guardia Costiera che hanno lavorato sul campo per ricostruire la sequenza degli eventi. Anche i carabinieri sono intervenuti per effettuare le indagini di legge e recuperare generalità e documenti.
Renzo Righi lascia una moglie e due figli. La sua improvvisa scomparsa colpisce duramente tutte le persone che hanno avuto la fortuna di conoscerlo e di apprezzarlo, la sua famiglia soprattutto, i figli ed i nipoti che lo adoravano, gli amici di una vita, e il mondo dello sci dove riusciva sempre a comunicare entusiasmo e passione per le gare leali e combattute. È davvero duro credere che una persona così coinvolta in tante attività, che sapeva apprezzare la vita, generosa e gentile, abbia potuto andare incontro al suo destino in maniera così terribile e inaspettata.
La salma è stata ieri ricomposta nella camera mortuaria del cimitero di Treporti.