Sulla nuova piscina alle Ghiaie è già scontro per le corsie ridotte
Non c’è ancora pace per il tanto atteso polo natatorio cittadino: dopo che per anni si sono succeduti scontri e polemiche per la sua assenza, anche ora che si è arrivati ad un progetto preliminare, con la struttura che sorgerebbe in zona Ghiaie alle spalle del palaghiaccio e di fianco al diamante del baseball, il percorso è tutt’altro che in discesa.
I tecnici del Comune ieri sera lo hanno presentato alla commissione cultura e sport, con le opposizioni - ma anche la consigliera Pd Elisabetta Bozzarelli - che hanno contestato il cuore del progetto: la tanto agognata piscina olimpionica, che nei piani elaborati, per ora, dai tecnici comunali non avrebbe le dimensioni canoniche di 50 metri per 25, con dieci corsie, ma di 50 metri per 21,5, con spazio per sole otto corsie.
«Stando così le cose, sono state disattese le indicazioni del Consiglio comunale - ha tuonato il consigliere del Movimento 5 Stelle Marco Santini - e tanto vale fermarci qui». La questione - ha spiegato il dirigente del Servizio attività edilizia Giuliano Franzoi - è legata alle risorse disponibili: con i 12 milioni destinati all’opera non è possibile pensare alle 10 corsie, per le quali servirebbero circa due milioni in più tra maggiori oneri per la realizzazione e adeguamento degli impianti. Altro nodo, quello dei parcheggi: un centinaio quelli previsti, il che renderebbe obbligatorio optare ad una non facile «turnazione» tra eventi sportivi: niente grandi appuntamenti in piscina quando vi sono partite di volley o basket o altre grosse manifestazioni al palaghiaccio.
Una prospettiva obiettivamente poco incoraggiante, come ha sottolineato Bozzarelli: «Una piscina così strutturata vedrebbe venir meno la sua attrattiva per manifestazioni nazionali o internazionali, rendendo così difficile la sostenibilità di un tale investimento». La commissione ha dunque auspicato che il progetto venga rivisto, tagliando su tutte le altre possibili voci di spesa - dalla grande parete vetrata verso la città alla copertura ad onda - per puntare con decisione sulle dieci corsie. Apprezzamento è stato invece mostrato per la piscina per i tuffi, altra opera attesa da anni. Oltre alle vasche, nel complesso - che si dovrebbe articolare su tre livelli - dovrebbero trovare spazio anche due palestre (a supporto delle attività di nuotatori e tuffatori) due tribune, da 600 e 200 posti.
Il consigliere della Civica Antonio Coradello ha invece stroncato in toto il progetto: «Troppe strutture sportive accatastate, per il polo natatorio si pensi agli spazi della località San Vincenzo, più a sud». Per rimodulare i costi e trovare così i fondi per un’olimpionica da 25 metri per 50, Paolo Castelli (Misto) ha invece proposto di non dare vita ad un unico corpo (dall’altezza complessiva di 16,5 metri) ma di pensare ad un’area con la vasca per il nuoto dal soffitto più basso, adiacente a quella per i tuffi più alta per la presenza dei trampolini. Un modo anche per limitare i costi di gestione, a partire da quelli di riscaldamento.