Danni da maltempo, aiuti da Roma «in due tempi»
«Come risposta immediata, dal ministero dell’Ambiente ci è stato annunciato che saranno assegnati al Trentino 28 milioni di euro su due triennii, che vuol dire poco più di 4 milioni l’anno per 6 anni. Ritengo che si tratti solo di una cifra iniziale per la prima emergenza, diversamente sarebbe assolutamente irrisoria, ridicola». Il presidente della Provincia, Maurizio Fugatti, l’altroieri ha partecipato a Roma all’incontro tra le Regioni e Province autonome con il ministro dell’Ambiente, Sergio Costa, per discutere di interventi regionali di contrasto al dissesto idrogeologico per i quali il ministero ha a disposizione 6,5 miliardi dal 2019 al 2024. Ma si tratta dunque di risorse che riguardano i progetti per mettere in sicurezza il territorio e non i fondi specifici per fare fronte ai disastri provocati dal maltempo nei giorni scorsi.
Per questo giovedì i governatori, specie quelli delle zone interessate dei danni, hanno sollecitato il ministro e il Governo - in serata si è riunito il consiglio dei ministri per decretare gli stanziamenti - a mettere sul piatto maggiori e consistenti risorse per l’emergenza.
La Provincia di Trento ha chiesto lo stato d’emergenza rilevando danni per 250-300 milioni di euro: è chiaro che qualora il finanziamento statale si limiterà ai 28 milioni di euro confermati dalla sottosegretaria all’Ambiente, Vannia Gava, al presidente Fugatti, sembrerebbe quasi una presa in giro. D’altronde la cifra sarebbe in campana con quanto già anticipato dal governatore veneto Luca Zaia e confermato ieri dalla decisione del consiglio dei ministri che ha decretato lo stato d’emegenza per 10 Regioni e le Province di Trento e Bolzano: 53,5 milioni di euro a cui se ne aggiungeranno «altri 200 milioni a breve», da distribuire tra tutti.
«Nei prossimi giorni - spiega però il presidente Fugatti - verrà in Trentino il sottosegretario Gava a spiegarci gli stanziamenti e ritengo che chiarirà che questi primi stanziamenti sono solo una piccola parte delle risorse straordinarie che serviranno a far fronte allo stato d’emergenza, altrimenti i 28 milioni sarebbero una cifra ridicola. Attendo le cifre definitive e come verranno distribuite tra le Regioni».
Ieri Fugatti ha presideuto la prima riunione del Tavolo con le categoria e i sindacati per affrontare la ricostruzione: qui le decisioni prese.
Il presidente Fugatti intende nel frattempo verificare con gli uffici provinciali se esistono già istruttorie aperte per la richiesta di finanziamenti al ministero dell’Ambiente per interventi di contrasto al dissesto idrogeologico. Il presidente della Provincia di Bolzano, Arno Kompatscher, ha presentato al ministro Costa una quantificazione di danni, seppur provvisoria, per 85,4 milioni. È chiaro che rispetto al Trentino l’emergenza è molto più ridotta e di conseguenza dovrebbero essere inferiori anche gli aiuti statali.
Intanto, ieri pomeriggio è saltato il previsto sopralluogo del vicepremier Luigi Di Maio a Dimaro con il ministro 5 Stelle Riccardo Fraccaro: troppa nebbia, l’elicottero non ha potuto atterrare.
Fraccaro ha però spiegato meglio i fondi destinati al Trentino: «Il Governo ha stanziato 53,5 milioni da investire subito. Sono fondi per fronteggiare l’emergenza, dare assistenza alla popolazione, intervenire sulla sicurezza e ripristinare i servizi essenziali. Altri 200 milioni arriveranno entro la fine della prossima settimana e ci saranno altre due fasi di ricognizione per offrire tutto il supporto possibile. A queste risorse vanno poi aggiunti i 2 milioni e mezzo di euro che il M5S verserà in un fondo della Protezione civile, frutto della riduzione degli stipendi dei nostri parlamentari. Un gesto di cui sono orgoglioso».
«Con la legge di bilancio - aggiunge - sono stati sbloccati ben 4,2 miliardi per le Regioni da investire sul dissesto idrogeologico, mentre stiamo facendo le necessarie analisi sul ricorso al fondo di solidarietà dell’Ue e dialogando con la Bei per rivalutare i progetti a cui destinare quei fondi. Lo Stato c’è e lo dimostra».
Fraccaro sottolinea come la semplificazione dei processi burocratici sia «una strada assolutamente percorribile» per permettere una ricostruzione più veloce nelle zone colpite dal maltempo. «Credo sia possibile darvi corso nell’ordinanza di nomina del commissario. Pensiamo - aggiunge - anche a misure di sollievo fiscale da inserire nel decreto in materia. Faremo tutto quanto è in nostro potere per consentire a cittadini e imprese di ripartire, di tornare alla normalità il prima possibile».
In merito all’azione del Governo per prevenire e contrastare il dissesto idrogeologico, Fraccaro ricorda: «Abbiamo restituito le competenze in materia di difesa e messa in sicurezza del suolo al ministero dell’Ambiente». Inoltre, «il Governo destinerà 900 milioni in tre anni a questo scopo, è un nostro impegno concreto». Quanto alla devastazione dei boschi, secondo Fraccaro «i boschi rappresentano uno strumento di prevenzione per i rischi idrogeologici e meritano grande attenzione. Un’ipotesi da vagliare potrebbe essere quella di inserire provvedimenti straordinari nella legge di bilancio».