Passi dolomitici, Trento cancella la sperimentazione, ma non si sa cosa accadrà a giugno
La giunta provinciale ha confermato ieri che nel 2019 non saranno poste limitazioni al traffico su Passo Sella né su altri passi Dolomitici: ma non ha dato alcuna indicazione sulle azioni alternative da assumere riguardo alla mobilità nell’area tutelata dall’Unesco.
Al termine della seduta di giunta che si è svolta a Vigolo Vattaro, l’assessore al Turismo Roberto Failoni ha ribadito che la sperimentazione è sospesa, ma che la giunta gli ha dato mandato per confrontarsi con quella di Bolzano e con la Regione Veneto per arrivare a individuare una serie di soluzioni strutturate e condivise, per ridare vivibilità non solo ai valichi ma anche ai fondovalle (richiesta che la valle di Fassa sta esprimendo con la riattivazione del Piano stralcio della mobilità e la sua piena attuazione).
Soluzioni su cui si comincerà a ragionare presto, è stato assicurato, forse già la prossima settimana. Intanto, ha detto Failoni, quello che non deve passare assolutamente è un messaggio di chiusura, che scoraggi i turisti a venire sulle Dolomiti e che danneggi gli operatori economici, che nel 2017 e 2018 hanno lamentato pesanti perdite economiche che li hanno indotti anche a presentare due ricorsi al Tar contro le limitazioni attuate dalla Provincia di Trento: il primo respinto lo scorso anno, il secondo in discussione tra pochi giorni.
Anzi, dopo averli ascoltati e aver accolto le riserve espresse anche dagli amministratori locali, il mandato della giunta provinciale agli operatori fassani è quello di reclamizzare il più possibile la riapertura totale dei Passi a chi voglia attraversarli in auto, moto, pullman.
Diversa la posizione della giunta provinciale di Bolzano, molto contrariata dal dietrofront di Trento dopo due anni di limitazioni sperimentali. Ma è chiaro che ogni azione sui passi deve essere concordata dalle due Province autonome.
Nessuna indicazione è però venuta dall’esecutivo, per il momento, su quale modello si sceglierà di sviluppare in futuro: solo una generica dichiarazione di voler tutelare l’ambiente, anche se finora non si è capito in che modo. Di sicuro si è capito che se tutela ci sarà, nel 2019, sarà lasciata alla buona volontà dei singoli, che saranno indirizzati e/o invitati a prendere i mezzi pubblici e a salire sugli impianti di risalita, piuttosto che a montare sulle auto e sulle motociclette.
Ma per quanto riguarda soluzioni strutturate, come l’introduzione di una possibile «vignetta», bisognerà attendere il 2020, se non di più. Almeno da parte trentina, perché ora bisognerà vedere come deciderà di comportarsi la Provincia di Bolzano, che potrebbe anche opporsi alla scelta trentina e riattivare qualche limitazione, sia pure solo sul proprio versante.