Poste, ultimatum di Fugatti «Basta disagi o non paghiamo»
«Se i disagi non venissero risolti, la Provincia si riterrà libera di non garantire gli impegni economici contrattuali sottoscritti con Poste Italiane». Il presidente Maurizio Fugatti ha messo in chiaro una volta per tutte di non tollerare ritardi e inadempienze da parte dell’azienda titolare del recapito, che nel 2018 ha siglato con Piazza Dante un patto da 10,6 milioni di euro per tre anni di servizio. Un importo che molto probabilmente la Provincia non verserà totalmente, dato che l’Agcom - autorità per le comunicazioni - ha deliberato un servizio base di recapito (attualmente in fase di attivazione) che andrà a sovrapporsi territorialmente alle zone coperte con la convenzione. Ecco dunque che, come ha specificato Fugatti «si provvederà in fase di rendicontazione all’eventuale decurtazione della relativa quota dal compenso spettante alla società».
Il governatore è intervenuto sull’argomento in consiglio provinciale per rispondere all’interrogazione della capogruppo della Lega Mara Dalzocchio, che ha parlato dei disagi che sta affrontando la popolazione in seguito al nuovo sistema di consegna della posta ordinaria a giorni alterni e di quella pregiata (pacchi e prodotti editoriali) quotidianamente. «Questo nuovo sistema, fin dalle prime settimane di applicazione nel febbraio scorso, ha creato disservizi e disagi con invii che dovrebbero essere garantiti entro le 13 e che vengono invece recapitati fino al tardo pomeriggio» ha ricordato Dalzocchio in aula.
Il servizio aggiuntivo previsto dalla convenzione sottoscritta da Provincia e Poste obbligava l’azienda - monopolista fino al 2026 - ad integrare il servizio postale universale in Trentino garantendo ulteriori modalità di raccolta e recapito degli invii postali in particolare agli abitanti delle zone rurali e montane. Il presidente Fugatti ha spiegato di aver i rappresentanti delle organizzazioni sindacali del comparto postale lo scorso 6 marzo per «una verifica congiunta sullo stato di attivazione della convenzione, in particolare riguardo agli spetti occupazionali e alle criticità evidenziate nel servizio di recapito».
Il presidente della Provincia ha dunque scritto a Poste Italiane, chiedendo di anticipare di un’ora l’orario di inizio del servizio di portalettere - dalle 8.30 alle 7.30 - per consentire l’effettivo rispetto dell’impegno di consegna dei giornali entro le 13 che «oggi è diffusamente disatteso».
È paradossale, ha sottolineato Fugatti, che sia il sindacato a chiedere di iniziare il lavoro un’ora prima. Alla società, il governatore ha chiesto anche di «chiarire l’evoluzione della dotazione organica relativa al recapito postale, in particolare con riferimento ai percorsi di stabilizzazione dei rapporti di lavoro a tempo determinato e al riequilibrio in termini di assunzioni rispetto al contesto nazionale».
A breve sarà convocato un incontro istituzionale con Poste. Nel frattempo, per le vie brevi, la spa ha fatto sapere di aver accolto l’anticipo alle 7.30 dell’avvio alle consegne per i centri maggiori e di mezz’ora per centri minori, allineando Trento a Bolzano dove, peraltro, ci sono le stese criticità.