Prosciuga il conto corrente della ex fidanzata
Si è ritrovata con il conto corrente prosciugato. Ma a farle ancor più male è stata la scoperta che a prelevare i risparmi di nascosto era il fidanzato. Una ventenne della Valsugana ha appreso di essere stata derubata di oltre duemila euro e presa in giro dalla persona amata. L’uomo, un trentenne della Toscana, è stato denunciato per furto continuato e indebito prelievo di denaro.
Tutto è partito da una banalissima operazione allo sportello automatico della banca. Alla ragazza occorreva un po’ di “liquido” per fare la spesa, ma quando si è recata alla colonnina dell’Atm si è accorta di non avere con sé il bancomat. Ha cercato nel portafoglio, rovistato nella borsa e pure cercato in auto. Si è insospettita perché ha sempre dedicato parecchia attenzione alla custodia della card: era certa al cento per cento di averla lasciata nel portafoglio. Ma prima di chiamare il numero verde per il blocco, per evitare che qualcuno potesse utilizzare in modo fraudolento il suo bancomat, si è recata in banca per chiedere informazioni e procedere con il prelievo dei contanti attraverso l’operatore.
È a quel punto che si è sentita mancare la terra sotto i piedi: l’hanno informata che il suo conto corrente era stato interamente prosciugato, anzi era pure sotto lo zero. Niente soldi, dunque. Dalla lista dei movimenti risultavano una dozzina di prelievi effettuati negli ultimi tre mesi in diverse località del Trentino. Peccato che lei non ne sapesse nulla. La ragazza si è ulteriormente insospettita osservando che in quel periodo il bancomat era comunque nella sua disponibilità. Ha subito pensato ad una possibile clonazione e a casa ne ha parlato con la persona che riteneva di sua fiducia, il fidanzato. L’uomo, confortandola, l’ha accompagnata dai carabinieri di Levico per la denuncia: non pensava che gli investigatori sarebbero risaliti a lui, e in caserma si è finto preoccupato per l’accaduto e premuroso con la giovane.
Le indagini, partite immediatamente, hanno escluso che la card fosse stata duplicata: è stato scoperto che i prelievi fraudolenti effettuati agli sportelli automatici erano opera del fidanzato della vittima. L’uomo, conosciuto per motivi di lavoro, avrebbe dunque approfittato della fiducia della fidanzata e, come ricostruito dai carabinieri, non si sarebbe fatto problemi a mettere la mani nel suo portafoglio.
Aveva studiato una tecnica per non farsi scoprire: attendeva che la fidanzata si assentasse per il turno di lavoro e non prelevava mai cifre che potessero superare l’alert che la banca avrebbe potuto inviare alla titolare del conto corrente; inoltre era fiducioso che con il passare delle ore le immagini delle telecamere delle banche venissero cancellate automaticamente. I carabinieri della stazione di Levico hanno effettuato indagini approfondite, andando indietro nel tempo, finché sono arrivati a recuperare alcuni fotogrammi molto nitidi che svelavano l’identità del responsabile dei prelievi. Il trentenne deve rispondere di furto continuato e indebito prelievo di denaro.