Oltre 400 persone al corteo per il 25 aprile Tante autorità, della Lega solo la Zanotelli
Corteo questa mattina in città per il 25 aprile: circa 400 persone hanno sfilato lungo le vie del centro, con l'Anpi in prima fila e una massiccia presenza della Cgil. Tante le autorità, dal sindaco, le massime autorità militari, il capogruppo degli alpini di Trento Frizzi, ai rappresentanti di Pd e Futura in consiglio, passando per l'assessore Tonina ed i parlamentari Rossini e Testor. Della Lega una sola presenza, Giulia Zanotelli. Più tardi, nella cerimonia a palazzo Thun, è giunto l'assessore Bisesti.
OGGI E DOMANI UFFICI CHIUSI: VIA AL PONTE
Oggi e domani gli uffici provinciali saranno chiusi e il personale fruirà obbligatoriamente di un giorno di ferie. La giunta provinciale, dopo la concertazione con le organizzazioni sindacali come previsto dal contratto collettivo, lo aveva stabilito con un'apposita deliberazione lo scorso mese di marzo, valutando le esigenze organizzative dell'amministrazione. Gli uffici provinciali riapriranno lunedì 29 aprile. Alcune strutture e categorie di personale, per motivi di ordine organizzativo e funzionale, sono escluse da questo provvedimento: il Centro per l'infanzia, la Centrale unica di emergenza; il Corpo permanente dei vigili del fuoco; il servizio mensa presso il Servizio antincendi e protezione civile; i custodi del museo Castello del Buonconsiglio e delle sedi periferiche (Castel Beseno, Castello di Stenico e Castel Thun); il personale del Servizio Gestione strade addetto alla sorveglianza e manutenzione delle strade; il personale assegnato alle stazioni forestali e alle stazioni forestali demaniali del Corpo Forestale della Provincia Autonoma di Trento.
ARCI, FESTA QUESTA SERA
Data l'impossibilità causa maltempo della festa al parco,
per i soci ARCI, festeggeremo comunque, insieme, nei circoli di Trento, la Liberazione
dalle ore 18.00 c/o Café de la Paix
PASTASCIUTTATA RESISTENZE
Reading di Adriano Cataldo "La lotta e la sopravvivenza", a seguire, pastasciuttata!
L'idea prende spunto dai fratelli Cervi, partigiani, che festeggiarono l'arresto di Mussolini nel '43 con una pastasciutta offerta a tutto il paese.
ore 21.30 c/o L'Arsenale
MUSICA LIVE E DJ SET
L'INTERVENTO DEL SINDACO
«Il fascismo ha fatto anche cose buone». Un ritornello che, più volte e da più parti, è stato pronunciato negli ultimi mesi. «Un oltraggio ai martiri dell'antifascismo, oltre che una frase falsa e insensata» secondo il sindaco di Trento Alessandro Andreatta .
Il primo cittadino del capoluogo interverrà questa mattina nell'ambito delle celebrazioni del 25 aprile, per dire che la resistenza, forse, non è stata pienamente realizzata. Andreatta ha anticipato il suo discorso nel quale evidenzia come la festa della vittoria dell'antifascismo ha reso possibile la nostra Repubblica «imperfetta eppure migliore di qualsiasi altro sistema di governo l'Italia abbia avuto nella sua storia».
«Il 25 aprile non è solo una festa, è anche un grido d'allarme indirizzato a tutti coloro che hanno a cuore le sorti della nostra democrazia. È un'esortazione a fare manutenzione della nostra storia, e dunque a studiarla nuovamente e a insegnarla ai nostri figli. È un invito a difendere i valori nati dalla Resistenza, non solo la democrazia e il pluralismo ma anche la tolleranza e quella solidarietà a cui i padri costituenti hanno dedicato l'articolo due della nostra Costituzione» sono le parole del sindaco. Il suo intervento verterà principalmente sul fascismo ed i suoi crimini: «Secondo qualcuno, in nome di qualche merito presunto (si citano immancabilmente i treni in orario, le bonifiche delle paludi, il pareggio di bilancio), il regime fascista andrebbe riabilitato, forse addirittura perdonato e rilegittimato come fosse un'esperienza politica qualsiasi e non la notte più nera dell'ultimo secolo di storia italiana». A queste affermazioni, Andreatta risponde così: «Con la storia, con i fatti, con le cifre, con i nomi». Ecco dunque i 320mila soldati italiani morti nei vari fronti di guerra e gli altrettanti feriti e mutilati, gli oltre 600mila prigionieri, le migliaia di vittime civili, le città ridotte in macerie. E ancora i massacri, gli stupri, le esecuzioni, le deportazioni ai danni delle popolazioni libiche, che alla fine del periodo coloniale contarono 120.000 vittime civili dell'esercito fascista; le tonnellate di gas asfissianti lanciate dall'aviazione di Mussolini sulla popolazione etiopica; le centinaia di monaci cristiani di rito copto trucidati a Debre Libanos; le migliaia di etiopi deportati e uccisi nel campo di sterminio di Danane, in Somalia dove, esattamente come nei lager nazisti, si facevano esperimenti su cavie umane e si nutrivano gli internati con gallette miste a vermi. «A chi dice che "il fascismo ha fatto anche cose buone si deve rispondere con i nomi di Giacomo Matteotti, Carlo e Nello Rosselli, dei sette fratelli Cervi, di Mario Pasi, di Giannantonio Manci, di Ancilla Marighetto, di Clorinda Menguzzato e delle migliaia di oppositori uccisi, picchiati, mandati al confino» osserva il primo cittadino. Che non dimentica di citare l'alleanza con Hitler, il manifesto della razza, l'espulsione degli ebrei dalle scuole di ogni ordine e grado, la Risiera di San Sabba, il campo di Fossoli e le decine di campi di concentramento e transito in suolo italiano. «Chi l'ha detto che l'antisemitismo fascista era una copia debole e benevola di quello di Hitler? Ricordiamoci che fu proprio Mussolini, nel 1938, a esortare: "Bisogna reagire contro il pietismo del povero ebreo". Mi fermo qui con la contabilità dell'orrore. Ma ogni storico potrebbe parlare per giorni dei crimini di un regime che sdoganò i peggiori istinti del popolo italiano e li fece diventare programma di governo».