All'Adunata di Milano 5mila alpini trentini
Dal centenario della fine della Grande Guerra al centenario della fondazione dell’Associazione nazionale alpini. Trento, dopo l’adunata 2018 delle penne nere, passa il testimone a Milano, la città in cui venne costituita l’associazione dei congedati delle truppe alpine e delle penne nere in servizio. Si torna al format delle tre giornate di adunata (a Trento erano stato, per la prima volta, di quattro). Per Milano è la quarta adunata nazionale (l’ultima nel 1992, subito dopo l’esplosione di Tangentopoli).
La grande festa in una grande città come Milano avrà un sapore sicuramente diverso rispetto a Trento e Treviso, le ultime due città ospitanti. Circa cinquemila alpini trentini si stanno preparando in questi giorni per la trasferta meneghina. «Noi del direttivo saremo a Milano già giovedì; la maggior parte di nostri associati – spiega il vicepresidente vicario della sezione di Trento, Paolo Frizzi – si muoverà in giornata domenica stessa, giorno della sfilata». Così faranno, ad esempio, gli alpini del Gruppo di Gardolo, guidati da Claudio Barbacovi, che anticipa: «Abbiamo organizzato un pullman. Saremo in 45 su 210 iscritti.
Partenza alle 6 di mattina. Al ritorno cena in amicizia in un ristorante di Peschiera. Non sappiamo ancora bene dove potremo farci scaricare dal pullman, comunque nella zona est della città. Ci sarà il servizio d’ordine con la polizia municipale. C’è un po’ di ansia, lo ammettiamo, per la logistica in una grande città. E prenderemo i bus o la metropolitana. Stiamo ritirando in sezione la card da 4 euro». Le card sono in distribuzione da ieri alla sede Ana del Trentino, in vicolo Benassuti: «Ne abbiamo oltre tremila – aggiunge Frizzi – prenotate dai nostri soci. Valgono i tre giorni dell’adunata su bus, tram e metro dell’area urbana».
Gli alpini di Sopramonte e Piedicastello hanno unito le forze e saranno sullo stesso pullman, ma con partenza sabato: «Noi di Piedicastello siamo in cinque e ci siamo aggregati a Sopramonte – racconta il capogruppo Angelo Motter – e passeremo una notte in un oratorio, con fermata della metropolitana vicina. Intanto sul Doss Trento, in occasione dell’adunata, abbiamo acceso il grande cappello luminoso, che brillerà dalle 7 di sera alle 7 di mattina fino al 16 maggio». Da Lavis, invece, le prime avanguardie partono già giovedì, con una soluzione alloggiativa più campestre: «Saranno in 15 a partire per primi – annuncia il capogruppo Giancarlo Rosa – mentre nel week-end saremo in 40. Abbiamo prenotato dei posti per camper e tende in zona Lorenteggio, al Parco delle Crocerossine. Abbiamo già fatto un sopralluogo. Ripartiremo lunedì 13 o martedì 14».
Il Gruppo di Trento Centro, di cui Paolo Frizzi è capogruppo, parte sabato, con un pullman da 53 posti. Al rientro, domenica sera, cena già prenotata a Costermano. Gualtiero Pohl, capogruppo di Levico, il gruppo più numeroso della Valsugana, per motivi personali non sarà a Milano: «Ci sarà il mio vice Aldo Tosi. I nostri saranno in pullman con Tenna e Caldonazzo. Penso che sarà un’adunata dispersiva. Anche le informazioni logistiche sono arrivate tardi. L’organizzazione perfetta di Trento ha certamente alzato l’asticella nelle aspettative». Franco ed esplicito il capogruppo di Vattaro, Ivano Giacomelli: «Ci saranno i nostri quarantenni, che sono i più giovani. Saranno in sette. L’invasione degli alpini, per Milano, sarà meno impattante dei pendolari che la raggiungono ogni giorno. Noi dei paesi penso non saremo troppo a nostro agio. Per noi – scherza, ma non troppo – era grande persino Trento!». Meglio Rimini nel 2020.