Mercatini, Carollo non ha dubbi «Ci vuole un bando pubblico»
Per assegnare l’organizzazione dei Mercatini di Trento ci vuole un bando pubblico: Agostino Carollo (nella foto a destra), organizzatore di eventi e musicista roveretano, ne è certo, anche perché un anno fa ha vinto una “battaglia” secondo lui analoga contro il Comune di Rovereto.
Carollo, davvero ci vuole un bando per assegnare i Mercatini di Natale a Trento?
«Lo ha scritto l’Antitrust alla Provincia, il 9 agosto, in una lettera ufficiale. Con l’Antitrust non si scherza: loro scrivono una volta, ma la seconda sanzionano. E ci sono sanzioni per milioni di euro».
Quello dell’Antitrust non è un parere qualunque.
«È il parere della massima autorità in Italia. Che dice semplicemente: i Mercatini di Trento devono essere assegnati con un bando pubblico. Lo stabilisce la normativa sulla concorrenza in Italia. A proposito: Trento e il Trentino sono fermi da anni, col freno a mano tirato, su un sistema che la concorrenza non l’ha mai considerata, probabilmente».
Roberto Stanchina, assessore al Turismo del Comune, è preoccupato.
«Anziché accusare me, l’assessore dovrebbe meditare. Anche i cittadini dovrebbero meditare: noi paghiamo gli amministratori perché si rispettino le norme, non il contrario».
Racconti come ha fatto a mettere in moto tutto questo trambusto.
«A gennaio avevo informato il Comune di Trento: vi è una normativa sulla concorrenza, ho avvisato, che impone di fare un bando pubblico per gli eventi per i quali ci possano essere più soggetti interessati a organizzarli».
E cos’è successo?
«Dopo un mese hanno risposto: no, noi abbiamo sempre fatto così e faremo così anche quest’anno. Mi sono rivolto anche all’assessore Stanchina: non mi ha mai risposto, quando sapeva perfettamente che in materia di concorrenza sono un esperto...».
...ne è certo?
«...avendo già fatto la stessa cosa - l’anno scorso - con il Comune di Rovereto che poi è stato condannato».
E allora?
«Allora ho presentato una prima relazione all’Antitrust. Dopo averla letta mi hanno chiesto dei documenti integrativi, hanno tenuto una seconda riunione ed è emersa evidentemente la necessità di intervenire. Il 9 agosto l’Antitrust ha mandato la lettera alla Provincia con la norma e il proprio parere».
Come ricordava, lei ha già “sconfitto” il Comune di Rovereto.
«Il Comune di Rovereto venne condannato dal Tar con una sentenza esemplare. Allora io dico: se c’è una sentenza dell’anno prima e tu ricevi una lettera dall’Antitrust, devi fare quello che dicono. Non ti metti a discutere».
In poche parole cosa devi fare?
«Il Comune di Trento deve semplicemente incaricare il proprio ufficio appalti che in un quarto d’ora può pubblicare un bando».
Massimo Piffer, vicepresidente di Confcommercio Trentino, non è preoccupato: dice che se l’Apt non potrà gestire i Mercatini lo farà qualcun altro. Magari il Consorzio Trento Iniziative.
«Ci sono molti soggetti interessati ad organizzarli».
Per Massimiliano Peterlana, vicepresidente di Confesercenti del Trentino, lei distrugge un progetto senza proporre un’alternativa.
«Non faccio questa cosa per me, ma perché ci sia un bando pubblico adeguatamente pubblicizzato».
Se Stanchina le viene a dire: okay, Carollo, le mettiamo a disposizione una piazza per un suo evento musicale e la chiudiamo qui. Cosa risponde?
«Forse non mi sono spiegato. Il soggetto che ha scritto alla Provincia è l’Antitrust, e ha scritto: fate un bando pubblico. E quando uscirà vi parteciperò, se ne avrò la possibilità. Farò un’offerta e costruirò un progetto. Io come tutti gli altri soggetti».
Potrebbe anche essere che lei non partecipi all’eventuale bando?
«Certo. Bisogna vedere quali saranno le condizioni e cosa starò facendo in quel momento. Io ho intrapreso questa iniziativa perché credo fermamente nella concorrenza e nel pluralismo dell’espressione culturale, che sono il motore dell’economia».
L’assessore Stanchina dice: facciamo che i Mercatini saltano poi però arriva una sentenza che dà ragione al Comune. Potrebbe scattare la richiesta danni.
«Stanchina non ha capito che è l’Antitrust che impone al Comune di rispettare la normativa sulla concorrenza».
Ma lo impone o lo consiglia?
«Quello non è un consiglio: è una richiesta di rispettare la normativa. Nel caso di Rovereto l’iter è stato identico: l’Antitrust ha “avvisato” e il Comune di Rovereto ha risposto di no, che loro il bando non lo avrebbero fatto lo stesso. Hanno fatto ricorso al Tar, hanno nominato l’Avvocatura ma il Comune è stato condannato».
Carollo, ritiene ci siano degli imprenditori che possono sostituirsi all’Apt e organizzare un evento così complesso?
«Certo. Questi eventi hanno costi altissimi, è vero. Il costo per l’organizzatore dei Mercatini di Rovereto era di circa 500mila euro quando li organizzava il Consorzio in centro. A Trento ci sono il triplo delle casette, credo, dunque saremo più o meno sul milione e mezzo».
Chi può avere tutti questi soldi?
«Mi lasci finire, per favore. La Provincia e il Comune di Rovereto investivano, insieme, 280mila euro su un budget totale, appunto, di 500mila. A seguito del bando di gara, la spesa per l’ente pubblico si è ridotta di 100mila euro, cioè più di un terzo. Con la realizzazione del quintuplo di eventi».
Eventi dello stesso livello?
«Addirittura superiore. Con un 40% di pubblico in più; dati ufficiali dell’Apt».