Molestata a soli 11 anni dal fidanzato della mamma
Aveva solo 11 anni quando il fidanzato della mamma la palpeggiò nella parti intime e l’obbligò a “toccarlo”, come se quell’atto sessuale fosse un gioco. La ragazzina si era accorta che c’era qualcosa di strano nell’atteggiamento morboso dell’uomo, che lo sfregamento dei loro corpi non era una normale dimostrazione di affetto. Ma solo dopo diversi mesi ebbe la forza di confidarsi con la madre. Ne parlò, ma evidentemente lo shock a livello inconscio fu tale che l’episodio venne dimenticato. La memoria di quei terribili momenti è tornata quando lo stesso uomo, anni dopo, l’ha stretta a sè e le ha baciato il collo.
Violenza sessuale e atti sessuali con minorenne: è di questi terribili reati che dovrà rispondere un 53enne trentino, accusato di aver allungato le mani sulla figlia della compagna, di averla costretta a subire le sue pesanti attenzioni, i suoi baci.
La delicatissima vicenda ha come vittima una ragazza ora ventenne, che ha risentito - inconsciamente e non - degli abusi avvenuti quando lei aveva solo 11 anni: era a casa del fidanzato della madre quando l’uomo si era avvicinato a lei e l’aveva molestata. Un unico episodio che l’aveva segnata al punto da tentare di dimenticare tutto. La violenza era accaduta durante l’inverno, ma solo l’estate successiva, durante una vacanza sola con la madre, era riuscita a raccontare l’accaduto, a spiegare che l’uomo - che la madre frequentava da anni e quindi era “di famiglia” - aveva approfittato di lei.
La vicenda si era risolta con uno scontro verbale tra la madre e il fidanzato: l’uomo si era giustificato parlando di “amore paterno” e dicendo che mai avrebbe fatto male alla piccola, salvo poi sostenere che la ragazzina aveva avuto un atteggiamento provocatorio e che per lui le attenzioni a sfondo sessuale non rappresentano violenza.
La donna, nonostante lo shock per la situazione, stretta tra la necessità di proteggere la figlia e il sentimento che ancora riusciva a provare per il fidanzato, non sarebbe mai riuscita ad allontanare del tutto “l’orco” dalla famiglia. E così, anni dopo, lo stesso uomo ha dato appuntamento alla ragazzina di sera e con la scusa di un passaggio in auto l’ha abbracciata e baciata sul collo nonostante la resistenza della giovane, all’epoca diciassettenne. È stato questo l’episodio che ha fatto riemergere nella memoria della ragazza la violenza di sei anni prima. Tutto il dolore represso per anni è ricomparso: di qui la decisione di denunciare l’uomo, raccontando agli investigatori anche il gravissimo episodio precedente. Sono subito partiti accertamenti, che hanno portato in evidenza il dolore e il disagio che “l’orco”ha causato alla vittima, andando a colpirla in una fase assai delicata della vita come può essere l’adolescenza.
L’uomo, difeso dall’avvocato Giuliano Valer, comparirà la prossima settimana davanti al giudice per il dibattimento.