Si è spento ieri sera a 105 anni il comandante Francesco Volpi pioniere del volo ed eroe di guerra
Il 13 ottobre il comandante Francesco Volpi aveva compiuto 105 anni e si era rammaricato di non poter compiere il consueto volo sulla città ai comandi di un aereo dell’aeroporto di Mattarello. Volpi, costretto da qualche tempo su una sedia a rotelle, si è spento ieri sera. Pioniere del volo e veterano dell’ultima guerra mondiale, Volpi è stato un personaggio straordinario, che contava 236 missioni di guerra sui mitici trimotori Savoia Marchetti SM81 e SM79 sui quali ha volato per migliaia di ore durante la Campagna di Russia e in difficili missioni su Malta e sul Mediterraneo.
Nato nel 1914, in una Trento ancora appartenente all’impero austro-ungarico, vantava oltre 80 anni consecutivi di attività e 10mila ore di volo complessive.
«Ancora oggi - ci aveva confidato in occasione del 104° compleanno - provo una grande emozione ogni volta che prendo il volo. E pensare che nella mia vita ho volato su una cinquantina di velivoli differenti, dal Fiat As1 degli anni Trenta, un vero e proprio pezzo di legno».
La prima esperienza su un aeroplano la fece nel 1933 quando iniziò il corso di addestramento piloti presso l’aeroporto militare di Cameri, in Piemonte. Il brevetto l’ottenne nel 1935, mentre una volta finiti gli studi in Giurisprudenza tornò a lavorare a Trento. Con l’entrata in guerra dell’Italia, nel 1940, venne richiamato quale pilota della prima compagnia aerea di linea italiana, l’Ala littoria, passando poi a condurre alcuni plurimotori militari. A bordo di uno di questi, un Savoia-Marchetti 84, ha preso parte alla campagna di Russia, portando a termine oltre duecento missioni di guerra e ottenendo la medaglia di bronzo al valore militare.
Tra le altre onorificenze, Volpi è stato insignito della Croce di guerra al valor militare, è stato nominato Grande Ufficiale, Commendatore e Cavaliere della Repubblica Italiana. Dalla Germania è stato insignito anche della Croce di Ferro di seconda classe.
Nel secondo dopoguerra, è stato tra i fondatori dell’aeroclub di Trento, collaborando alla progettazione dell’attuale aeroporto Caproni.
Per quanto riguarda il volo, Volpi ha sempre ammesso di avere più confidenza con le ali di quante ne abbia con le automobili. «Al giorno d’oggi - precisava, ultracentenario, dimostrando una lucidità ed una prontezza invidiabili - mi risulta più facile volare che andare in automobile, dato che le strade sono diventate quasi impraticabili».